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Casa di piacere nel cuore di Reggio Calabria: 5 condanne e un’assoluzione con il rito ordinario; 6 condanne con l’abbreviato.

Si è chiuso con cinque condanne e un’assoluzione il processo ordinario scaturito dall’inchiesta “REGGIOLAND” e con sei condanne con il rito abbreviato, l’indagine a suo tempo (settembre 2014 – settembre 2015) avviata dai Carabinieri della Stazione di RC – Cannavò, secondo le direttive impartite dal P.M. titolare del fascicolo d’indagine sotto la direzione del Proc. Aggiunto Dott. Gerardo Dominijanni, che il 16 marzo 2016 aveva portato all’emissione di 12 misure cautelari per altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di violazione della legge Merlin.

Il 10 luglio 2017 il Tribunale di Reggio Calabria ha condannato Simona PAVIGLIANITI a tre anni di carcere e 5.000,00 € di multa; Vincenzo Comi a tre anni e tre mesi e 5.000,00€ di multa, Maria SANTAMARIA a tre anni e sei mesi e 5.000,00 € di multa ed infine, Emanuele ARCO 2 anni di carcere e 3.000,00 € di multa.

Ieri i “protagonisti” principali dell’inchiesta, i coniugi reggini ALATI Francesco, classe 1960 e LOGOTETA Gregoria Liberata, classe 1965; TOSCANO Marco, classe 1992; ARMANDINI Francesco classe 1960; LOMBARDO Paolo, classe 1953 e COLLOSI BARBARELLO Francesco Massimo, classe 1972, che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, sono stati condannati, con la diminuente per il rito, dal GUP. dott. Antonino LAGANÀ alle seguenti pene:

  • Alati Francesco, classe 1960, alla pena di anni CINQUE di reclusione ed euro 4.000,00 di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici e legalmente per la durata di espiazione della pena;
  • Logoteta Gregoria Liberata, classe 1965, alla pena di anni TRE e OTTO mesi di reclusione ed euro 2.500,00 di multa e interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni CINQUE;
  • Toscano Marco, classe 1992, alla pena di anni TRE e mesi DUE di reclusione ed euro 1.300,00 di multa e interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni CINQUE;
  • Armandini Francesco classe 1960, alla pena di anni TRE di reclusione ed euro 1.000,00 di multa e interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni CINQUE;
  • Lombardo Paolo, classe 1953, alla pena di anni TRE di reclusione ed euro 1.000,00 di multa e interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni CINQUE;
  • Collosi Barbarello Francesco Massimo, classe 1972, alla pena di anni UNO e mesi QUATTRO di reclusione ed euro 300,00 di multa.

I giudicanti, stando alle sentenze emesse, hanno sposato appieno l’impianto accusatorio avanzato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.