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Ndrangheta: Emanuele Mancuso latitante aveva detto “mio fratello e’ morto”

Giuseppe Salvatore e suo padre Pantaleone Mancuso, detto “l’Ingegnere”, sarebbero irreperibili da settimane, secondo quanto riporta il Quotidiano del Sud. Solo un paio di mesi fa Klaus Davi si era recato a casa di del giovane Mancuso a Limbadi con Alberto Micelotta. Giuseppe, una volta uscito dal carcere e sottoposto ai domiciliari dopo la condanna emessa il 12 giugno scorso al processo “Mediterraneo” a 11 anni e 6 mesi per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, aveva detto ai due, in merito alla decisione del più noto fratello Emanuele di collaborare con la giustizia, che quest’ultimo era considerato “morto’’. “Per me è morto”, si era lasciato scappare il rampollo di ‘Ndrangheta (https://www.youtube.com/watch?v=NyHsLHksAvQ). Si tratta di una famiglia abituata a sparire periodicamente. Eclatante l’arresto di Pantaleone in aeroporto mentre si recava in Argentina con un borsone pieno di banconote per un valore di 100.000 euro così come l’assenza dello stesso Emanuele al matrimonio della sorella su indicazione dei propri famigliari, in un momento in cui sarebbe dovuto essere raggiunto da una citazione del tribunale penale. Entrambi i Mancuso attualmente irreperibili sono coinvolti in altri processi di ‘Ndrangheta in corso e non si esclude che la loro condizione sia proprio collegata alla collaborazione con la giustizia di Emanuele, che potrebbe compromettere seriamente le posizioni dei suoi congiunti.
Luca Bragadini
Klaus Davi & Co.

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