Gioia tauro, l’opposizione ha dubbi sull’isola ecologica

Dopo il dissequestro dell’isola ecologica sorta nel 2016 su di un terreno confiscato ad una cosca di ndrangheta, l’Amministrazione Comunale di Gioia Tauro, guidata dal sindaco Aldo Alessio ha deciso di delocalizzare proprio lì il sito per la realizzazione di un nuovo eco-centro, mettendo così fine all’ipotesi ex mattatoio, il cui progetto era stato già finanziato dalla Regione, ma contestato dai residenti del vicino quartiere Fiume.
Per questo ieri pomeriggio i Consiglieri di opposizione Raffaele D’Agostino; Lino Cangemi, Daniela Richichi e Angelo Guerrisi, hanno convocato gli organi di stampa per esprimere la loro opinione.
Primo a parlare Raffaele D’Agostino che, ha subito sottolineato: “mi chiedo come sia possibile che un’Amministrazione comunale in carica non riesca a individuare un posto diverso: hanno dovuto attendere il dissequestro per fare una delibera, il 28 ottobre, e approvare un nuovo progetto preliminare per realizzare l’isola ecologica sul terreno confiscato, dopo quattro mesi.
Tra l’altro individuando lo stesso lotto che aveva individuato allora l’ex sindaco Pedà. Senza pensare che dietro questo sito permane una serie di interrogativi non ancora chiariti sull’iter burocratico per istituire l’isola ecologica che presentava carenze autorizzative da tutte le parti. Ad esempio, non vi è l’autorizzazione all’accesso perché la linea è continua e non tratteggiata e, quindi, gli utenti devono arrivare fino alla rotonda di un noto centro commerciale e tornare indietro, tant’è che in passato i mezzi del Comune sono stati multati”.
Sulla realizzazione dell’eco-centro balla un finanziamento regionale di circa 140mila euro, per questo D’agostino ha spiegato: “lo perderanno lo stesso, i progetti hanno un numero di codice e loro hanno approvato una determinata convenzione con quell’ubicazione (ex mattatoio), non posso pensare che il progetto sia uguale. A mio avviso, bisogna riapprovarla e rifare la trafila, e tutto ciò ha procurato un ritardo di quattro mesi che si sarebbe potuto evitare se avessero individuato altri siti. Alla fine ci hanno dato ragione, anche se in Consiglio hanno bocciato la nostra mozione con la richiesta di delocalizzazione asserendo con “parola d’onore” che comunque non l’avrebbero realizzata all’ex mattatoio. A ciò si aggiunge l’incapacità di svolgere una gara per l’acquisto degli 8 mezzi di media portata per avviare la differenziata, con i soldi che sono in cassa, partita solo la settimana scorsa dopo che più volte era andata deserta”.
Subito dopo Lino Cangemi ha detto: “Alessio, si è preoccupato solo di tranquillizzare i cittadini con frasi ad effetto ma non ha ancora chiarito perché ha dichiarato di non voler permettere lo stoccaggio dell’umido e dell’indifferenziato andando contro il DM 2008 che lo prevede proprio per sostenere la differenziata”.
Cangemi ha anche sottolineato la presenza di rifiuti ospedalieri, tante siringhe, lungo la strada Gioia-San Ferdinando, poi bruciati, e comunque di cumuli di rifiuti pericolosi o speciali come l’eternit e scarti di pesce.
Sulla questione dei rifiuti pericolosi, Cangemi ha detto: ”quei rifiuti hanno nome e cognome ,c’è qualcosa che non funziona: abbiamo chiesto i formulari ma ancora nulla di dettagliato, ciò fa capire la trasparenza di questa Amministrazione”.
Dello stesso parere anche la Consigliera Daniela Richichi.
Ha concluso la conferenza, Angelo Guerrisi soffermandosi sullo scarso decoro del cimitero.
Caterina Sorbara