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Irrera (CasaPound): “Gioia Tauro stretta nella morsa tra criminali e criminalizzatori”.

Gioia Tauro, 18 Ottobre – “Sabato sera sul TG2 Dossier è andato in onda l’ennesimo spot negativo per la nostra città” lo dichiara Roberto Irrera, esponente locale di CasaPound Italia e già candidato alla Camera dei Deputati per il movimento.”

Prosegue: “Non era bastato l’ultimo capitolo di “Solo”, la sera prima, a dipingere una città allo sbando, abbandonata dalle istituzioni e infestata dalla criminalità, ci hanno pensato i microfoni della Rai a dare voce ai cittadini scontenti, a raccontare della crisi del porto, della desolazione dell’area industriale, della disumana situazione della Ciambra, delle fatiscenti condizioni dell’ospedale, dell’inquinamento cronico, fino al male dei mali, all’origine dei problemi, al cancro della società: la mafia. “

“Tutto vero, ma non è certo continuando a mandare vecchi filmati in bianco e nero , cercando il presupposto per continuare indisturbato il processo di criminalizzazione della città. Per l’ennesima volta poi è stato fatto vedere il quartiere Ciambra con le sue palazzine popolari in rovina, ma non è stato detto che quelle stesse palazzine non sono state mai potute essere terminate in quanto occupate dagli attuali inquilini, rom che non sono neanche assegnatari, e che hanno vandalizzato l’intero quartiere.” “Il capitolo retro porto – continua Irrera – poi è un vero toccasana, una réclame pubblicitaria per la ZES, per la serie: come ‘scoraggiare’ potenziali investitori. Intervistati un imprenditore costretto a vivere con la scorta, ed uno costretto a ridimensionare l’azienda per la forte crisi che attraversa il Porto. La crisi del Porto è on gran parte imputabile alla società terminalista che ha monopolizzato l’intero Porto . Tutto vero, ma come mai il Porto è stato monopolizzato? Chi c’era dietro quell’accordo che regalava la banchina ad un’unica azienda, senza la minima lungimiranza verso un futuro industriale degno di questo nome?”.

“Altrettanto torbida è la vicenda dei 377 portuali licenziati, presi in giro dai sindacati e beffati appena un mese dopo, quando la CGIL decise di festeggiare in Piazza la festa dei lavoratori migranti, e dimenticandosi per l’ennesima volta dei figli legittimi di questa terra.”

“Mi chiedo poi come mai siano stati intervistati solo esponenti della sinistra che alle scorse elezioni erano candidati con il PD o con una lista civica di chiara ispirazione Gramsciana, come mai non è stato chiesto a loro cosa la regione ha in serbo per l’ospedale, cosa ha in serbo per la pulizia del fiume, cosa la regione ha in serbo per il porto e per i portuali dopo che in pompa magna sui palchi avevano promesso 800 posti di lavoro e l’intento di portare la zona franca e alla fine ci siamo ritrovati solo con licenziamenti. E se dite che questa gente ha rotto i rapporti con il partito democratico (cosa poco credibile), ricordatevi che questa è proprio quella sinistra gioiese che creò e volle fortissimamente il depuratore in quel luogo e che decise l’insediamento dell’inceneritore dove si trova oggi.”

“Non è il mio mestiere, ma mi chiedo quanto sia difficile fare invece un reportage sulle realtà positive che ci sono a Gioia e nella Piana intera; piccoli imprenditori che non si arrendono e rimangono qui a far crescere il loro territorio, uomini che riscoprono il piacere di lavorare le terre lasciate dai padri e dai nonni e che diventano giovani imprenditori del settore agricolo, gente comune che nel suo piccolo lotta contro la ‘ndrangheta e il malaffare ogni giorno e senza fare troppi proclami. Esiste gente che la Gioia non l’ha mai persa e che mai perderà l’amore per la propria terra, a Gioia Tauro esiste gente che continuerà a difendere la propria città, da suoi nemici, quelli vecchi e quelli nuovi, quelli interni e quelli esterni, continuerà a difenderla da tutti i soprusi, dai saccheggi e dalle diffamazioni. Gioia Tauro ritornerà a splendere finalmente libera dalla criminalità e dalla criminalizzazione.”