Azione Identitaria, il 4 marzo votiamo la legge Lazzati

Questa campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento italiano verrà ricordata, oltre che per il clima di odio instaurato da certi giornali come Repubblica, il cui mantra si è materializzato in un antifascismo militante violento ed ingiustificato da parte dei centri sociali di molte città, anche per l’occasione purtroppo persa di andare a votare con una delle poche leggi che in Italia avrebbero trovato un senso logico e pratico, come la Lazzati dell’ esimio giudice Romano De Grazia.

La Lazzati è quella Legge che vieta ai sorvegliati speciali ed a tutti i soggetti in odor di mafia di fare campagna elettorale in favore dei loro candidati preferiti, una battaglia che lo stesso giudice De Grazia sta portando avanti da moltissimi anni ma che governi di ogni colore politico hanno sempre preferito nel migliore dei casi “edulcorare” e nei peggiori, come si è verificato, affossare e non portarla mai ad approvazione.

Tutti i partiti e candidati vari in questa campagna elettorale come da copione a loro assegnato si vestono di legalità, parlano di combattere la mafia ma da nessuno di loro è uscita fuori una sola parola di rammarico per quella che definisco l’ennesima occasione persa di andare al voto senza una Legge come la Lazzati.

In un Paese come l’Italia dove la lista dei cosiddetti impresentabili è composta da 76 aspiranti al Parlamento, dove le grandi mafie del sud hanno già scelto il loro cavallo di razza su cui puntare e far approdare sugli scranni di Montecitorio e dove abbiamo un Ministro dell’Interno che soltanto a pochi giorni dal voto ha lanciato l’allarme che la mafia possa condizionare il voto del 4 marzo. 

A questo balletto mediatico dell’ipocrisia noi di Azione Identitaria abbiamo deciso di non partecipare per una miriade di motivazioni che partono da una legge elettorale confezionata dalla stessa partitocrazia proprio per generare confusione ed avere già il giorno dopo del voto la mancanza di una maggioranza di governo, per finire alla scelta già calata da Bruxelles. e quindi dalla dittatura economico-finanziaria, la quale ha già deciso che dovrà esserci un governo di larghe intese pronto ad obbedire ad ogni diktat imposto dall’Ue.

In risposta a tutto questo e contro l’indifferenza di un’intera classe politica nei confronti di una seria legge anti-mafia come la Lazzati noi di Azione Identitaria non lanciamo una campagna per un’astensione “tout court” bensì proponiamo ai cittadini onesti e che tengono a cuore le sorti dell’Italia, di recarsi ai seggi e di scrivere sulle schede elettorali di Camera e Senato “vogliamo la Legge Lazzati”, una sorta di provocazione ma soprattutto un forte segnale di chi si oppone a quello stucchevole ricettacolo di manifesta indifferenza di una classe dirigente che andrebbe totalmente cambiata.

 

Cesare Costanzo

AZIONE IDENTITARIA CALABRIA