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Campagna amica: con fattoria della piana l’eccellenza calabrese diventa prima filiera certificata in Italia

Alla Cittadella regionale la conferenza stampa con Oliverio, Molinaro, Basile, Sirianni e Hyerace

«Stiamo celebrando un evento nazionale: la prima filiera certificata in tutta Italia da Campagna Amica». Tocca a Pietro Sirianni, responsabile regionale di Campagna Amica, spiegare nei dettagli l’importanza della sinergia tra Coldiretti e Fattoria della Piana presentata in tarda mattinata nella Sala Oro della Cittadella Regionale di Germaneto.  «Quello di Fattoria della Piana» spiega ancora Sirianni «è una filiera completa, fatta di agricoltori, di persone vere, che insieme creano una vera eccellenza di cui andar fieri: ha salvaguardato la produzione nel rispetto dell’ambiente, ha una propensione alla commercializzazione di prodotti in vendite dirette, con il 95% da produttore a consumatore, è il miglior modo che Calabria aveva di aderire a Campagna Amica».
Stamattina si arrivava davanti al palazzo regionale accompagnati dalle bandiere gialle di Coldiretti, di Campagna Amica e di UeCoop. Nello spiazzo un abbraccio di 9 dei 20 camion con cui Fattoria della Piana ogni giorno porta i propri prodotti agli oltre 1.100 clienti diretti in Calabria, cui si aggiungevano un’autocisterna e il furgoncino. Gli altri sono in giro come ogni giorno. La conferenza stampa, molto partecipata – e moderata dal capo ufficio stampa della Giunta regionale Oldani Mesoraca – è iniziata con l’intervento del Presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro: «La filiera corta di fattoria della Piana è una testimonianza importante per la Calabria, troppo spesso costretta ad altro. quella che raccontiamo oggi è la storia della Calabria che vogliamo, è il frutto del lavoro vero e sano di un’eccellenza che produce qualità, e che oggi sarà ancora più riconoscibile grazie al logo di Campagna Amica».
«Fattoria della Piana non è un’azienda: è un sistema» ha spiegato l’Ad di fattoria della Piana, Carmelo Basile. «Abbiamo 135 dipendenti, ma un indotto molto più vasto, come gli oltre 80 pastori che ci forniscono ogni giorno 18mila litri di latte di pecora, cui si aggiungono, per la lavorazione, 10mila di latte di vacca, 1.000 di bufala, 800 di capra. La nostra è una ricetta molto semplice: tutti guadagnano, ciascuno crea ricchezza senza toglierla a qualcun altro. Un sistema funziona, diventa produttivo, quando viene dato un valore a tutto ciò che viene utilizzato per creare il prodotto finale. Siamo orgogliosi di poter dimostrare con i numeri (come i 200mila chili di pecorino calabrese che ogni anno vengono acquistati in Usa attraverso la Atalanta Corporation) che in Calabria si può fare impresa e produrre ricchezza producendo eccellenza. Fare sistema è un vantaggio per tutti. Oggi il sistema cresce, con l’adesione a Campagna Amica – Coldiretti, dimostrando che quando si fanno bene le cose, si fa tutti meglio. Dobbiamo smetterla di piangerci addosso e dobbiamo cambiare. Non aspettando gli altri, ma creando sistema».
Il presidente UeCoop Calabria Gianluigi Hyerace si è detto «onorato che il sistema Fattoria della Piana faccia parte della nostra realtà: è l’esempio di un’azienda capace di produrre ricchezza, con un modo di operare che genera giustizia sociale».
«Fattoria della Piana è un esempio che deve essere sostenuto e divulgato». Il governatore Mario Oliverio non ha dubbi sulla valenza dell’iniziativa, e riprende in più passaggi le parole di Basile: «Dobbiamo smetterla di piangerci addosso, dobbiamo lavorare perché questo esempio prenda il posto della Calabria negativa che tanto male fa alla nostra regione. “La Calabria buona si muove”: il nostro futuro non ce lo regala nessuno, dobbiamo imparare a prendercelo. E Carmelo Basile ci insegna la strada. Il sistema delineato oggi, e che conosco direttamente, è un sistema in cui davvero c’è un ritorno per tutti. Se riusciremo ad affermare questo modello su scala regionale non avremo che da guadagnarci».
Al termine della conferenza stampa una degustazione di prodotti della Fattoria della Piana, per dimostrare che la Calabria buona si muove anche sulla tavola. Ed è davvero, come ha spiegato Basile ai giornalisti, «molto più di uno slogan: è un modo di essere in cui le esperienze positive del territorio creano sinergie e identificano un percorso verso un obiettivo comune, che è condivisione, ma è anche contagio di ciò che di buono il nostro territorio sa e vuole produrre. Che è un messaggio forte alla politica, ai cittadini e agli imprenditori: è finito il tempo degli alibi, del piagnisteo, dello stare con il cappello in mano in attesa che qualcuno ci offra soluzioni. In Calabria si può fare impresa, in modo sano e ottenendo risultati importanti. Che è, soprattutto, il nostro modo di dire ai calabresi che è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e smettere di stare in attesa di qualcosa che non arriverà mai, lucrando su un vecchio modo di utilizzare i fondi pubblici per supplire al nostro deficit di innovazione, di capacità di essere competitivi, di avere una visione chiara su cosa vogliamo costruire e su dove vogliamo andare».