Cento: l’Asp smantella la sanita’ nella Piana

Venerdì 16 Maggio 2014 11:28 Ancora nessun mattone, a Palmi, che segnali l’inizio dei lavori per il nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro, al contrario, invece, un altro mattone pesante viene tolto dall’ospedale di Gioia Tauro. Al presidio ospedaliero, Giovanni XIII°, viene chiusa Radiologia nelle ore notturne. Progredisce la regressione a livello sanitario, nella Piana gioiese, che non garantisce, ai cittadini, neanche l’assistenza sanitaria di primo soccorso. Partiamo dall’inizio, cioè da quando, con l’ormai famoso decreto106, per il rientro del debito sanitario, l’ex governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, decideva che: per risparmiare, bisognava chiudere il reparto di Cardiologia di Gioia Tauro ed in compenso, si sarebbe ampliato il reparto di Medicina e sarebbero state attivate, inoltre, le unità operative di Ortopedia e Nefrologia. Nulla di tutto questo è stato fatto. In cambio, ultimamente, è stato possibile assistere all’ultimo taglio di nastro dei due dimissionari, il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti ed il sindaco di Gioia Tauro, , per l’inaugurazione del reparto di Chirurgia a Gioia Tauro. Ma cosa c’era da inagurare? In realtà, altro non era se non un semplice trasferimento dell’unità operativa di Chirurgia, da un’ala ad un’altra dello stesso presidio, Giovanni XIII°; certamente più decorosa, perché appena fatta, ma i medici ed i paramedici carenti erano e carenti sono rimasti e gli strumenti sono sempre uguali. Mi domando: ed il posto di terapia intensiva, post-chirurgia? La Tac? ed ancora, a cosa serve un reparto di Medicina, se l’organico è carente? E’ bene evidenziare che, il Pronto Soccorso di Gioia Tauro, si trova in una posizione geografica ampia a tal punto da dover garantire assistenza sanitaria, di ogni tipo, a circa 60.000 abitanti più i 3.000 operai del porto, ma a causa della carenza di organico è inefficiente. Come si dice: “al peggio non c’e’ mai fine”, infatti, come già anticipato, è recente la notizia che l’ospedale di Gioia Tauro, di notte, sarà sprovvisto del servizio di Radiologia. Anche in questo caso, la causa sembra essere, la carenza di personale. La reperibilità di quest’ultimo servizio, sarà garantita a Palmi, nei locali dell’ex ospedale. Ergo,senza degenza e senza Pronto Soccorso attrezzato, i pazienti dei reparti di Gioia Tauro e del Pronto Soccorso, se avranno bisogno di una radiografia, dovranno andare, in piena notte, con una navetta, a Palmi. Facciamo un esempio: Un paziente dell’ospedale di Gioia Tauro, operato di mattina, la notte dovrà essere trasportato a Palmi per fare gli esami e poi tornare a Gioia Tauro; un altro esempio: un paziente del Pronto Soccorso di Gioia Tauro, traumatizzato o con disturbi gravi (respiratori o addominali), dovrà  andare a Palmi per gli esami e poi con la navetta tornare al presidio ospedaliero di Gioia Tauro. Capirete benissimo i grandissimi disagi di questi pazienti, in gravi condizioni di salute! E’ doveroso, richiamare l’attenzione degli enti competenti come, l’ Asp 5 (azienda ospedaliera provinciale) di Reggio Calabria nella figura del Commissario Straordinario, Francesco Sarica, affinché, nell’attesa di inizio e fine lavori per l’ospedale nuovo di Palmi, vengano aperti e potenziati i reparti del presidio ospedaliero di Gioia Tauro ed in fine, ma non meno importante, venga potenziato l’organico ospedaliero, medici e paramedici. Chiedo che i cittadini della Piana di Gioia Tauro abbiano garantito il diritto Costituzionale enunciato nell’articolo 32, per cui, tra l’altro pagano tasse salatissime e che dice: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
Domenico Cento