Federica Dieni (M5S): «Tripodi fa confusione per nascondere i suoi fini»

Il sindaco di Polistena e il gruppo che lo sostiene stanno cercando di buttarla in caciara: prima tentano di screditare il M5S, poi di dissimulare con ogni mezzo il loro squallido tentativo di usare l’ospedale per fini politici. La vicenda è invece molto chiara ed è forse opportuno fare un sintetico riepilogo.

Era stato diffuso un invito pubblico al quale avevo subito aderito, dal momento che nel corso della mia attività parlamentare mi sono occupata ripetutamente della situazione dell’ospedale di Polistena. Successivamente Tripodi, pochi giorni prima dell’evento, per mezzo di una mail spiegava l’impossibilità di far parlare i rappresentanti delle istituzioni come me, divieto che però non è valso per i politici selezionati da lui.

Infatti, quella manifestazione si è trasformata in un comizio elettorale al quale hanno preso inconsapevolmente parte anche i tanti cittadini convinti di trovarsi in piazza solo per difendere il loro diritto alla salute, non per lanciare nuove e più importanti candidature (alla Regione, al Parlamento?) del loro sindaco.

Si tratta, insomma, di una vicenda molto squallida dalla quale ho deciso di tirarmi fuori con tempestività, malgrado avessi il desiderio di manifestare accanto alle persone che chiedono più diritti e più servizi. Purtroppo, un movimento di piazza è stato strumentalizzato da un sindaco e da una maggioranza che prima ribadiscono il carattere a-politico dell’evento, per poi intimare ai non allineati, come la sottoscritta, di “organizzare una propria manifestazione”. Ma come, non era una protesta di tutti? Non era un momento di condivisione di una battaglia senza bandiere per difendere l’ospedale? No, siamo in presenza di una forza politica che rivendica una sorta di diritto di proprietà sulla protesta, e noi glielo lasciamo volentieri.

Il sindaco di Polistena non faccia però l’anima bella e non offenda ulteriormente l’intelligenza dei cittadini, che sono stufi di vedere barattati i loro bisogni da politici pronti a tutto pur di avere un nuovo avvenire politico, dopo i disastri del passato.

 

3 novembre 2017