Fiuggi, V Congresso Nazionale dei C.A.T.

Si è svolto a Fiuggi, dal 22 al 23 Ottobre 2016,  il V Congresso Nazionale dei C.A.T. ( Club degli Alcolisti in Trattamento) che seguono coerentemente il Metodo Hudolin basato sull’approccio ecologico-sociale ovvero sul coinvolgimento attivo e responsabile delle famiglie con problemi alcolcorrelati nella comunità di appartenenza.

Il titolo significativo del Congresso era: La Famiglia, La Pace e Il Futuro nel lavoro dei Club degli Alcolisti in Trattamento.

I C.A.T. sono gruppi multifamigliari che si riuniscono una volta a settimana con un volontario ( servitore-insegnante) adeguatamente formato, per favorire il percorso di sobrietà non solo dell’alcolista in trattamento ma anche della sua famiglia che ha vissuto il dramma dell’alcolismo.

In Italia ci sono circa 2000 CAT anche se una parte di essi si identifica , senza distorsioni e con coerenza , all’originalità del  Metodo Hudolin , così chiamato dal nome dello psichiatra croato, suo ideatore, il  Prof. Vladimir Hudolin.

A Fiuggi erano presenti 250 partecipanti a rappresentare i CAT di 9 regioni italiane ( Lombardia, Liguria, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Calabria, Sardegna, Emilia-Romagna, Piemonte).

L’occasione è servita per puntualizzare le differenze sostanziali  con altre organizzazioni similari  ( Alcolisti Anonimi, Club Alcologici Territoriali) che adottano metodologie e terminologie differenti da quelle proposte dal prof. Hudolin; naturalmente è stata confermata l’apertura al confronto e al dialogo  con ogni altra organizzazione impegnata nei programmi alcologici finalizzati a dare risposte concrete alle persone e alle famiglie con disagi correlati al bere.

In apertura i saluti delle autorità e dei referenti regionali; di seguito le Tavole Rotonde organizzate per discutere i seguenti argomenti: il CAT nella Comunità Locale ed il rapporto di collaborazione pubblico/privato , la partecipazione dei figli alle riunioni settimanali del CAT, testimonianze dei membri di club e dei servitori – insegnanti, il futuro dei programmi alcologici territoriali e del Coordinamento Nazionale dei Club degli Alcolisti in Trattamento.

Hanno preso parte alle varie sessioni anche professionisti del settore , tra cui : Il Prof. Mauro Ceccanti dell’Università La Sapienza di Roma, i responsabili SerT dott. Franco Montesano (Calabria), dott. Paolo Dimauro (Toscana) , dott. Paolo Barcucci (Piemonte), nonché altri rappresentanti delle regioni suddette.

Il convegno si è svolto in un clima empatico ed è stato occasione di scambio reciproco di idee ed esperienze; particolarmente toccanti le testimonianze di quanto hanno vissuto il dramma dell’alcol e si trovano in un percorso di rinascita e sobrietà. Molto commoventi  i racconti di alcune coppie e di figli che hanno ritrovato la pace e la serenità dopo l’ingresso nel CAT del proprio territorio.

Nelle conclusioni si è ribadita la necessità di continuare il lavoro intrapreso e soprattutto implementare il numero dei volontari e dei CAT.

Il gruppo calabrese era costituito da 45 persone che hanno viaggiato in un autobus fornito dall’associazione regionale (ARCAT-Calabria) che rappresentava i CAT di: Soverato, Gasperina, Catanzaro, Badolato, San Sostene, Soveria Mannelli, Chiaravalle, Siderno, Caulonia, Sellia Marina, Gimigliano.

Nella serata , dopo cena, una festa organizzata dall’associazione laziale, con dolci offerti dalle famiglie dei CAT della Ciociaria, musica e danze.

Anche in Calabria è emersa la necessità di aumentare il numero dei CAT e sensibilizzare le istituzioni e le Aziende Sanitarie per una maggiore collaborazione con il volontariato.

Domenica: ritorno a casa con maggiore entusiasmo e motivazione !!