Gianfranco Saccomanno, si Liste Pulite

In data 25.05.2019, l’avv. Giacomo Francesco Saccomanno -Avvocato – Già docente Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia del Ministero degli Interni – Responsabile Scientifico della Fondazione A. Scopelliti- ha trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia, al Ministro degli Interni, al Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia ed al Capo della Polizia, la seguente nota sulla indispensabile necessità che vi siano delle “Liste Pulite”.
Si è aperto in modo “eclatante” il dibattito sulla questione di rilevante interesse della scelta di candidati che abbiano tutte le condizioni per evitare che possano inquinare una corretta competizione elettorale. Tema questo molto caro sia ai 5Stelle che al PD, ma che dovrebbe essere di interesse di tutti i partiti. Candidare soggetti totalmente impermeabili e che rendano omaggio a quella politica sana, onesta e corretta è l’aspirazione di gran parte dei cittadini italiani. Chi li rappresenta deve avere sia una invalicabile barriera morale che una impenetrabile onestà, oltre naturalmente ad una indiscussa capacità politica e professionale. Ma, negli ultimi tempi tali principi vitali per una vera democrazia sono totalmente scomparsi nella composizione delle liste da parte dei vari partiti. La corruzione è dilagante come il malaffare.
I partiti, incapaci di fare filtro, delegano il tutto alla Magistratura che cerca di fare quanto è nelle sue possibilità, con, a volte, evidenti sconfinamenti.
Cosa si può fare per dare serenità ai candidati, ai cittadini ed ai partiti?
Sicuramente aggiornare ed integrare l’attuale legislazione che è molto generica e carente. Mettere dei limiti ben precisi che impediscano, da una parte, la presentazione di soggetti non adeguati, e, dall’altra, evitare che si percorra una strada di denigrazione e linciaggio delle persone. Cioè, evitare quello che sta accadendo oggi e che colpisce tutti i partiti offrendo uno scenario veramente inadeguato e quasi da rissa. Scene indecorose che allontanano dalla politica le persone e che rendono questa indecorosa.
Come fare?
Il legislatore, con coraggio, deve assumere delle determinazioni nette e regolare la materia in modo puntuale proprio per evitare le sceneggiate a cui stiamo assistendo.
Un indagato o un condannato in primo grado può candidarsi o mantenere il ruolo che ricopre? Un parente di qualche soggetto che appartiene alla criminalità organizzata può fare politica? Si risponde della propria persona oppure si subisce la negatività di un parente o di una città a rischio? Un imprenditore è colluso per aver qualche dipendente con delle condanne o con delle scomode parentele o risponde per quello che ha fatto nella sua vita? Una amministrazione va sciolta per l’inquinamento pre-elettorale o per aver ricevuto il consenso della criminalità organizzata o per aver degli eletti con parentele scomode oppure per gli atti assunti nella gestione della cosa pubblica?
Sono questi alcuni gli interrogativi che devono essere chiariti con una legislazione molto rigida che consenta delle scelte precise e puntuali e che non lasci a terzi il primato della verginità che spesso è solo di facciata. In tal modo si eviterebbero pesanti speculazioni e ogni candidato o eletto sa bene quali siano i propri diritti e doveri. Oggi, questa mancanza di specifica legislazione lascia la politica nella giungla ed ognuno è libero di additare l’altro con evidenti tendenze speculative ed accuse, spesso, a persone che, pur avendo delle parentele pesanti, sono però persone di alto valore morale. Così come, spesso, i veri collusi con la criminalità organizzata si nascondono dietro una bella giacca e cravatta portando avanti gli interessi dei padrini!
Ed allora appare evidente che oggi ci deve essere il coraggio di fissare delle regole serie e rigide che consentano un percorso politico certo e non lasciato ai desiderata del momento, al solo scopo, spesso, di aumentare il consenso per questa o quella posizione assunta. Gli italiani hanno il diritto di sapere, prima della espressione del voto, se i candidati hanno i requisiti morali richiesti e non invece assistere inermi al teatrino delle accuse sui media e delle volgarità che hanno, veramente, imbarbarito la vera azione politica.
Tutti noi ci auguriamo che si metta mano ad una seria riforma della legislazione per cercare di rendere più seria e selezionata la candidatura evitando così quello scenario indecente ed indecoroso al quale stiamo assistendo.
Lì, 25 maggio 2019.
Giacomo Francesco SACCOMANNO