Gioia Tauro, il porto e’ in declino. Oliverio dia subito risposte!

Su Gioia Tauro siamo ad un punto di svolta. Al punto in cui si misura la capacità della politica di mantenere gli impegni e la volontà della burocrazia di non essere ostacolo alle esigenze di sviluppo della Calabria. Nei mesi passati sono stati assunti impegni importanti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri anche con una precisa programmazione temporale degli interventi. Ma siamo già in una fase di preoccupante ritardo. L’unica cosa fino adesso mantenuta è, dopo il primo bando andato deserto, l’avvio dei lavori per il Gateway ferroviario su cui esprimiamo soddisfazione. Ma anche sul gateway è necessario dire che garantirà solo una parte non rilevante di rioccupazione dei lavoratori ex MCT. Esprimiamo, invece, perplessità per non riuscire ad ottenere l’omologazione del secondo binario in uso ad “Auto Terminal Gioia Tauro” per consentire un flusso maggiore di trasporto su ferro delle auto da Gioia Tauro.

Ma il fatto più rilevante è che l’istituzione della prima ZES a Gioia Tauro si sta finalmente concretizzando. E’ un risultato che ascriviamo anche alla determinazione del sindacato nazionale e calabrese.  Ma la sua attuazione non può rimanere isolata, si devono programmare tutte quelle iniziative annunciate per rilanciare l’intera area portuale, per darle finalmente quella dotazione che tutte le aree retroportuali serie hanno, avviando anche per questa via una attività di promozione delle aree portuali, che dalla ZES possano trarne vantaggi fiscali importanti così da incentivare insediamenti industriali rilevanti.  Invece stiamo assistendo, in più aree della Regione, proprio sulla ZES, a polemiche senza alcuna ragione, a campanilismi populisti inaccettabili che evidenziano il grado di incapacità e di demagogia di un pezzo rilevante della classe dirigente calabrese.

Resta tutto fermo, invece, ed è un fatto particolarmente grave, il percorso che doveva portare al bacino di carenaggio, un investimento che aveva destato le maggiori attenzioni e che doveva produrre le maggiori ricadute occupazionali. Perché è tutto fermo? Cosa sta ostacolando l’avvio dei lavori? Qual è il vero problema? Perché i 40 milioni di euro non sono ancora arrivati in Autorità Portuale? Perchè la delibera della Regione Calabria è rimasta solo una dichiarazione d’intenti? Ci sono problemi che non conosciamo? Perché i consiglieri regionali di centro-sinistra e centro-destra non chiedono la convocazione di un consiglio regionale per discutere di queste cose che possono avviare un minimo di sviluppo della Regione? Il Presidente della Regione, Mario Oliverio, vuole dare queste risposte?  Ci vuole anche dire, per esempio, oggi ad oltre un anno di distanza perché non è stato conseguenziale rispetto alle sue dichiarazioni di guerra quando la LCV ha deciso di investire solo in Puglia?

 Una cosa è certa: su Gioia Tauro il sindacato è stato serio, determinato e responsabile ma pensiamo che la Giunta regionale abbia accumulato già una serie di errori e di ritardi. Se Oliverio continua a non dare risposte concrete si assume una grave responsabilità.

                                                                    Nino Costantino segretario regionale Filt-CGIL Calabria

                                                                    Mimmo Laganà  segretario Filt-CGIL Gioia Tauro