La Calabria delle mancanze

La nostra regione sta vivendo uno dei momenti più drammatici della sua
Storia. Dentro la carenza lavorativa ci sguazza da sempre il malaffare
che trasforma diritti sacrosanti in favori da questuare.

Mancano i fondi per pagare gli stipendi.
Mancano le competenze manageriali per fare quadrare i bilanci.
Manca una unione di forze tesa a non lasciare da soli i lavoratori sul
baratro dei licenziamenti.

Così da soli i dipendenti del Corap ( Consorzio regionale per lo
sviluppo delle attività produttive) che non percepiscono da mesi i loro
emolumenti​ e vivono una situazione di emergenza. Da soli a guardare
impotenti il rimpallo ormai vetusto delle responsabilità politico/
amministrative.

Da soli centinaia di lavoratori, socialmente utili, in bilico perenne
fra la disperazione e il ricatto ultimo della politica, quella becera,
quella del ” do ut des ” del voto.

Da soli i dipendenti di centri di eccellenza come l’ Hospice di Reggio
Calabria. A offrire amore nel fine vita mentre non sanno come combinare
il pranzo con la cena perché uno stipendio a fine mese non arriverà su
un conto corrente desolatamente privo della dignità del lavoro.

Da soli i dipendenti del Centro disabili di Catona. Chiude per mancanza
di manutenzione. E i lavoratori e i disabili lasciati alla mercé di una
classe politica scarsamente lungimirante.

Soli i lavoratori del Laboratorio radiologico di Siderno. È di queste
ore la notizia che dall’ incontro in prefettura non sarebbe scaturita
alcuna soluzione gettando nello sconforto i circa 120 dipendenti.

L’ ASP di Reggio Calabria gestita da una commissione prefettizia, sulla
base di un’indagine in corso che prefigura irregolarità amministrative
nelle gestione del centro radiologico di Siderno, ha deciso di
interrompere ogni forma di pagamento per le prestazioni sanitarie
offerte dal centro, con ciò sancendo di fatto il prossimo licenziamento
dei lavoratori occupati e l’interruzione dei servizi sanitari necessari
a preservare la salute dei cittadini del comprensorio interessato.

Per i cittadini della Locride la chiusura della struttura sanitaria
privata di Siderno sarà un colpo durissimo se comparata all’ assenza del
servizio pubblico.

Ancor più lo sarà per i 120 dipendenti che lavorano nella struttura.

Quali che siano le eventuali responsabilità degli amministratori della
struttura, che spetta alla magistratura accertare, in assenza di
alternative praticabili, è inaccettabile privare un intero territorio
della possibilità di accedere ai servizi sanitari offerti dallo studio
radiologico di Siderno e consegnare alla disoccupazione e alla
disperazione gran parte dei lavoratori occupati e le loro famiglie.

Non è il momento di evidenziare la mancanza negli anni passati di un
vero progetto politico imperniato sui bisogni del cittadino in termini
di salute, da affrontare in un equilibrato rapporto di pubblico e
privato con la Regione, orientato ad acquistare solo i servizi sanitari
che la Regione non è in grado di garantire con i propri ambulatori e
caratterizzati da elevato contenuto tecnologico.

Potrà meglio vedersi in seguito se la struttura di Siderno corrisponda
o meno ai connotati che ne giustificano la permanenza attiva e se è
scevra dalle responsabilità penali che le vengono ascritte.

Ora è il momento di chiedere il rispetto di diritti che la Costituzione
ha posto sotto tutela.

Il diritto al lavoro e il diritto alla salute di ogni cittadino
italiano.

Il Movimento 10 Idee per la Calabria, che ha ben chiare quali debbano
essere le strategie politiche per affrontare la riorganizzazione
complessiva della sanità calabrese, anche in relazione al ruolo che ai
privati dovrà essere richiesto, sente il dovere morale di esprimere
piena solidarietà tanto ai lavoratori che, in mancanza di interventi
immediati, stanno per essere privati della dignità del lavoro quanto ai
cittadini della Locride che non avranno la possibilità di utilizzare i
servizi sanitari necessari a preservare la loro salute.

Ai cittadini, ai lavoratori, alle amministrazioni degli enti locali
coinvolti e ai sindacati tutti si chiede di intensificare le lotte e di
non consentire che diritti costituzionalmente previsti vengano
impunemente vilipesi e offesi.

A queste lotte il Movimento 10 Idee per la Calabria non mancherà di
fornire il sostegno dei propri aderenti, vigilando, altresì, affinché la
magistratura svolga celermente i propri percorsi investigativi e la
verità soddisfi questa Terra al pari della fame atavica di lavoro.