La sentenza contro Monsanto

La sentenza contro Monsanto di sabato scorso scuote il mondo dell’agricoltura e riaccende il dibattito sul glifosato.
Per Carlo Petrini presidente Slow Food «l’unica alternativa all’uso smodato della chimica di sintesi è un cambio di mentalità nei consumatori e nei produttori, affinché si trasformi anche il modello agricolo dominante. La questione non è sostituire una molecola chimica nociva con un’altra meno nociva e andare avanti, la questione è cambiare tipo di agricoltura».

Da anni Slow Food sostiene la campagna “Stop glifosato”
: per noi l’unica alternativa all’uso smodato della chimica di sintesi è un cambio di mentalità nei consumatori e nei produttori, affinché si trasformi anche il modello agricolo dominante.

La consapevolezza dei cittadini è aumentata senza dubbio, ma ciò vale solo per la parte più evoluta della società. Il vero disastro è nel sud del mondo, dove le multinazionali operano nella più totale indifferenza e assenza di leggi. Noi abbiamo gli strumenti e le conoscenze adeguate, anche se non sempre le applichiamo. In certi Paesi non c’è ancora nulla di tutto ciò e lo sfruttamento è selvaggio. Eppure la Terra è una sola, così come la giustizia sociale.

Qual è il principale rimedio da mettere in campo?
Di fronte a temi così importanti, che portano con sé interessi enormi, la cosa più importante è avere una ricerca seria e indipendente che sappia fare informazione autonoma e senza ostacoli. Tutti devono sapere i risultati, nessuno può levare il diritto alla conoscenza da parte dei cittadini. Poi sta a ognuno di noi utilizzare responsabilmente e attivamente le informazioni di cui disponiamo.