Lamezia,la Fai Cisl sulle due vittime del maltempo

Di fronte a due morti –  assolutamente illogiche e che potevano essere evitate – l’imperativo morale è quello della vicinanza e del solidale abbraccio alle famiglie delle vittime; ma chi come noi ha responsabilità pubbliche e di rappresentanza non può non assumere questa ennesima e drammatica circostanza per ribadire – ancora una volta – l’esigenza di una politica più attenta alla gestione del territorio e di Istituzioni che siano consapevoli del proprio ruolo e dei propri obblighi.

Quanto accaduto tra i comuni di Lamezia Terme e Curinga è – infatti – l’ennesima dimostrazione non solo e non tanto della fragilità del territorio e delle infrastrutture quanto soprattutto di come sia colpevolmente assente una visione di sistema.

La Fai Cisl, che per questo è scesa in piazza nei giorni scorsi,  da mesi ormai chiede con insistenza alla politica regionale interventi urgenti: dalla pulizia dei fossi ad una adeguata azione di  tutela e salvaguardia del territorio sia a monte che a valle, dal razionale impiego della forza lavoro disponibile ai necessari investimenti per la messa in sicurezza delle strade che consentono di raggiungere le aziende agricole.

I due imprenditori, vittime ieri di un drammatico incidente,  si trovavano proprio su una di queste strade dove, inspiegabilmente,  il ponte di attraversamento di un torrente – poco manutenuto peraltro – ero privo delle più elementari condizioni di sicurezza; se quell’attraversamento avesse avuto le protezioni necessarie due vite non sarebbero state spezzate.

A ciò va aggiunto che si tratta di protezioni non solo previste dalla legge ma decisamente essenziali considerato che proprio quella arteria è attraversata da decine di automezzi che trasportano prodotti agricoli e che sul quel ponte ogni volta si trovavano faccia a faccia con il torrente.

La Presidenza della Giunta Regionale – di concerto con i dipartimenti Lavori pubblici  e Agricoltura, dovrebbe varare presto un Piano Straordinario e strategico prevedendo risorse e lasciare ai singoli territori la definizione di un programma complessivo di interventi considerando anche la disponibilità e la professionalità dei lavoratori dei Consorzi di Bonifica che si occupano, proprio, della manutenzione del territorio.

 

Solo cosi  potremmo lavorare efficacemente per la tutela del territorio, a sostegno delle aziende agricole, tutelando e favorendo l’ occupazione e soprattutto  evitando tragedie che, come accaduto ieri,  causano vittime.

La Fai Cisl, che tutela quotidianamente i diritti dei lavoratori ma sa bene quanto prezioso ed insostituibile sia il lavoro degli imprenditori agricoli che danno lustro all’agroalimentare calabrese, chiede risposte immediate.

Non c è più tempo da perdere in inutili discussioni, i fatti e le emergenze impongono scelte immediate; anche per superare l’inconcepibile paradosso di quanto accaduto ieri tra Lamezia Terme e Curinga in un’area dove molte produzioni, dalle fragole agli agrumi, raggiungono i mercati internazionali e dove – drammaticamente – non si trova il tempo, il modo e le poche risorse per mettere in sicurezza un ponte di pochi metri.

A quanto accaduto ieri nel lametino vanno aggiunti i danni ed i disagi che hanno colpito il versante jonico della provincia di Catanzaro; abbiamo dunque bisogno di risposte di sistema che grazie alla sinergia degli enti preposti ed attraverso un impiego massiccio dei lavoratori della rete di colo della bonifica –  utilizzando le professionalità dei sorveglianti idraulici che hanno il compito di monitorare le aste fluviali – ci consentano di ottenere risultati immediati e concreti. 

 

Daniele Gualtieri

 Segretario Fai Cisl Catanzaro