Morto il giornalista di Rai Calabria Pino Anfuso

Pino Anfuso

Pino Anfuso

Il giornalista professionista Pino Anfuso, 53 anni, telecineoperatore della testata giornalistica Rai della Calabria, è morto stanotte agli Ospedali Riuniti. Da venerdì scorso era ricoverato nel reparto di terapia intensiva a causa di un’embolia. A Genova, nei primi giorni di maggio, per partecipare ad un matrimonio, per una caduta aveva riportato la frattura della tibia. Ricomposta la frattura, i medici dell’ospedale ligure gli avevano applicato un tutore e somministrato della seleparina, anticoagulante prescritto in questi casi per scongiurare il rischio embolia. Tre settimane dopo, rientrato a Reggio Calabria per riprendere servizio nella sede reggina della Rai, Pino Anfuso ha accusato un malore per il quale è stato immediatamente richiesto l’intervento dell’ambulanza del 118. Giunto agli Ospedali Riuniti, è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva nel quale, fino al momento del decesso, è stato vigile. Nato a Messina il 31 luglio 1961, Giuseppe Anfuso era giornalista professionista iscritto all’Ordine della Calabria dal 14 ottobre 1993.

 

La sua passione per la fotografia e le riprese televisive negli anni Ottanta lo avevano, infatti, avvicinato prima al mondo dell’emittenza locale, poi a quello della Tgr Rai, che lo aveva assunto come telecineoperatore facendogli poi sostenere l’esame di idoneità professionale. Una morte assurda per un giornalista innamorato della vita in tutte le sue sfaccettature. Sposato con Marisa Barbaro e padre di due figlie adolescenti, Alessandra e Federica, grazie alla passione per le fotografie e le riprese televisive era, infatti, riuscito a coronare il suo sogno di poter fare il lavoro che amava. Grande appassionato di motociclismo, amava partecipare, con il Multistrada Team, a competizioni agonistiche in sella alla sua Ducati Multistrada 1200.

 

Nel 2009 aveva segnalato alla trasmissione “Chi l’ha visto?” il caso di un giovane egiziano, che lo aveva contattato su Facebook credendo fosse suo parente: il ragazzo aveva scoperto, dopo ventidue anni, che il padre egiziano lo aveva riportato nel paese d’origine sottraendolo alla madre, alla quale riuscì poi a ricongiungersi grazie alla trasmissione Rai e alla segnalazione di Anfuso. Profondo cordoglio per la scomparsa di Pino Anfuso viene espresso dal segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, a nome di tutti i colleghi che lo ricordano come un gigante buono. Una morte assurda e difficile da accettare con serena rassegnazione. I funerali, che inizialmente erano stati fissati per oggi, venerdì 29 maggio, alle ore 16, nella Chiesa di Santo Stefano da Nicea, nel rione Archi, sono stati rinviati a data da destinarsi per eseguire l’autopsia.

Dalla Redazione di Pianainforma.it le più sincere condoglianze

FONTE Giornalistitalia.it