Nota stampa di Crimi su apertura dell’anno giudiziario 2015

L’apertura dell’anno giudiziario 2015 ha evidenziato, ancora una volta, come le problematiche che attanagliano il sistema giustizia siano quanto mai amplificate nella provincia di Reggio Calabria.

La giustizia penale, sui nostri territori, e’ caratterizzata dalla presenza di apparati criminali della ‘ndrangheta che, nonostante la consistente opera repressiva della Dia, hanno legami con la cosiddetta ‘zona grigia’, con ceti produttivi e apparati professionali, con il sostanziale monopolio del traffico di stupefacenti.

L’intensificarsi di atti intimidatori nei confronti di magistrati, esponenti politici, attivita’ economiche, purtroppo rendono la realtà giudiziaria ancora più difficile.

Non possono non essere sottoposti all’attenzione di tutti gli organi competenti gli appelli lanciati dai sindacati di categoria del personale giustizia che lamentano non solo carichi di lavoro eccessivi, da tempo senza riconoscimento di pagamento dello straordinario, ma anche il dover operare in strutture vetuste, inadeguate a tutelare persino l’integrità e la riservatezza dei fascicoli procedimentali.
Necessario ed ormai improcrastinabile, a nostro parere, è il rafforzamento degli organici nei tribunali e nelle procure, al fine di poter consentire una reale affermazione della legalità e della giustizia.
A ciò si aggiunga la necessità, urgente, di mettere a norma e rendere più vivibili, superando ogni problema di vetustà ed inadeguatezza, i locali in cui hanno sede gli uffici giudiziari, fondamentali per una migliore efficienza del sistema.

Non può, infine, non essere dedicata attenzione al tema del carcere, tenuto conto della condizione inumana in cui vivono i detenuti in alcune carceri del nostro Paese, anche nella provincia di Reggio. La situazione di sovraffollamento carcerario ha raggiunto, peraltro, in Calabria una condizione “allarmante”, con una “grave situazione igienico-ambientale”.

A Locri, nel 2014, i detenuti erano 166, ossia 77 oltre la soglia regolamentare di 89, a Palmi i detenuti presenti sono 254, per una capienza di 140 posti, a Reggio Calabria ci sono 276 detenuti per 149 posti, con una Direzione della struttura che lamenta la carenza o mancanza di adeguate strutture sanitarie come per il carcere di Arghillà.

Come Partito Democratico insisteremo affinchè il Governo Nazionale adotti iniziative concrete a tutela degli Uffici Giudiziari presenti sul territorio, fondamentali per l’affermazione e la tutela della legalità.
Gli Uffici giudiziari, le loro strutture, il personale rappresentano quei livelli di garanzia e di certezza del diritto, tessuto minimo della convivenza civile e democratica, soprattutto nei territori come quello di Reggio Calabria, troppo spesso, nei fatti, relegati nel dimenticatoio dallo Stato.