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Oliverio al convegno Svimez: “Regione ha messo in campo strumenti per rafforzare sistema produttivo e accessibilità territoriale”

“Il problema della Calabria non è spendere interamente le risorse a disposizione ma utilizzarle bene. Ma c’è un altro punto: non si è paladini del riscatto se si presta il fianco all’assistenzialismo, chi governa e le forze sociali devono fare un salto di qualità mettendo in campo ogni energia al servizio della produttività e della crescita del territorio”.

È questo uno dei passaggi chiave del Presidente della Regione Mario Oliverio durante il convegno “La Calabria che prova a rialzar la testa: tendenze e scenari di sviluppo” che si è tenuto questa mattina nella Sala Giovanni Paolo II, all’Università Magna Gaecia di Catanzaro, davanti a una platea gremita di studenti e alla presenza di Adriano Giannola, Presidente Svimez. All’incontro hanno preso parte anche il Pro-Rettore dell’Umg Francesco Saverio Costanzo; i docenti Francesco Aiello dell’Unical, Nicola Ostuni, Vittorio Daniele, Geremia Romano dell’Università Magna Graecia e il Consigliere della Svimez Giuseppe Soriero.

Durante il suo intervento il Presidente Oliverio ha elencato una lunga serie di misure attivate dalla Regione che per la prima volta mostrano concretamente come si sia spostato l’asse degli investimenti da una concezione prettamente assistenziale ad una strategia fondata su due obiettivi sostanziali: il migioramento delle condizioni infrastrutturali e il sostegno alle imprese. “Tutti gli indicatori economici – ha affermato Oliverio – sono da tre anni in controtendenza rispetto al passato. Ci dicono che la disoccupazione, per quanto ancora lontana dagli standard europei, è in diminuizione costante; che il numero delle imprese tra mortalità e nascita è in saldo positivo; che l’export è in aumento e il turismo ha fatto registrare nel corso del 2017 il record di visitatori in Calabria. Ci sono segni di una ripresa evidente, così come in tutto il Mezzogiorno. Tutto questo però non sta avvenendo in maniera casuale ma è il frutto di una pianificazione attenta che muove i propri strumenti in direzione della produttività del sistema economico territoriale. Abbiamo concentrato risorse importanti all’ammodernamento infrastrutturale. Sono in corso lavori per oltre mezzo miliardo di euro per la nuova Ferrovia Jonica, da Reggio ai confini calabresi; abbiamo predisposto un importante progetto sulla Portualità regionale, convinti che con 700 chilometri di costa, il mare sia non solo una risorsa turistica ma una grande leva di crescita e sviluppo. Ci siamo messi in testa l’idea che i nostri concittadini debbano raggiungere Roma nello stesso modo e negli stessi tempi in cui da Roma si raggiunge Milano, investendo uno studio di fattibilità per quanto riguarda l’Alta Velocità da Salerno a Reggio Calabria. Su Gioia Tauro poi stiamo definendo col Governo un piano per realizzare la Zes che coinvolga anche gli altri porti commerciali della Calabria e l’Aeroporto di Lamezia Terme. Proprio domani incontrerò a Roma i ministri Delrio e De Vincenti per affrontare questa nostra proposta: una Zes che si articoli nelle aree industriali e che funzioni in maniera da ricucire il territorio calabrese. Abbiamo investito 24 milioni di euro sullo sviluppo del traffico aereo nei nostri aeroporti. La Società Unica oggi è una realtà ma non era una realizzazione per nulla scontata. In campo tecnologico siamo la prima regione italiana nello sviluppo della Banda Ultra Larga e attraverso Assindustria e il sistema delle Università stiamo per lanciare un corso di Alta Formazione per creare mille agenti digitali in Calabria perchè vogliamo che le nostre imprese fruiscano di servizi innovativi. Il nostro bando Por su innovazione e ricerca ha fatto registrare oltre mille domande di cui già 230 decretate a finanziamento, mentre quello sui macchinari e attrezzature ha raggiunto quota 1.600 domande. Significa – ha aggiunto Oliverio – spostare risorse concretamente sulla crescita e lo sviluppo della regione, lontani dalle politiche assistenzialistiche che hanno prodotto finora una cultura sbagliata e alimentato un uso distorto delle risorse a disposizione. Crediamo che questa sia la nostra bussola di riferimento: lo spostamento degli strumenti per rafforzare il sistema produttivo e l’accessibilità territoriale in direzione di un percorso di sviluppo e di crescita. Alternative di sostanza, anche se siamo aperti a ragionare con chi le prospetta, non se ne vedono. È questa la direttrice su cui siamo costantemente impegnati”. g.m.