Reggio, inaugurata la mostra dell’artista Cosimo Allera

 E’ stata inaugurata il 19 maggio scorso la Mostra di scultura  “VIBRAZIONI ED EMOZIONI DI SPERANZA” dell’artista internazionale Cosimo ALLERA, tra tanti visitatori e la partecipazione fra l’altro  del  Dott. Edoardo Lamberti Castronuovo, Assessore per le Politiche e Pianificazione Culturale – Beni Culturali della Provincia di Reggio Calabria e dell’ On. Sebi Romeo, in rappresentanza delle Istituzioni locali. Dopo il taglio del nastro, il Prof. Marcello ANASTASI, docente di Storia dell’Arte del Liceo Scientifico Statale “Michele Guerrisi” di Cittanova , ha   illustrato il percorso artistico di Cosimo  ALLERA, una delle figure più significative  nell’attuale  panorama  artistico nazionale   e che  negli anni ha avuto modo di porsi all’attenzione anche  della critica internazionale, esponendo  con numerose mostre in Italia e  in vari paesi europei, ricevendo  il conferimento di prestigiosi riconoscimenti. Molte  sculture  oltre a far parte di collezioni private  sono poste  come monumenti  in  varie città o chiese, fra le quali   il famoso Cristo  in cima alla cupola del Tempio al Cuore Immacolato di  Maria, voluto da Natuzza Evolo a Paravati (VV). ALLERA rappresenta una  straordinaria risorsa che onora la Regione Calabria come  altri importanti artisti  del passato ha detto  il Prof. Marcello ANASTASI , lasciandosi sfuggire  con delicato garbo una sottile osservazione provocatoria rivolta alle figure istituzionali presenti,  ricordandogli  Umberto Boccioni, cofondatore del Futurismo, il quale  pur essendo nato a Reggio Calabria, non tutti forse  lo  conoscono a come dovrebbe essere a Reggio e  nonostante la sua celebrità mondiale   e la sua   opera  riportata  sulla monetina dei 20 centesimi di euro, “Forme uniche della continuità dello spazio”.  Un’inspiegabile  anomalia   ha definito  la carenza di visibilità nella città di Reggio Calabria riguardante Umberto Boccioni che quanto meno meriterebbe essere ricordato con una spettacolare opera scultorea di grandi dimensioni quale  la stessa già citata, esaltando il dinamismo e la velocità dell’uomo moderno   e che  ben si contestualizzerebbe  in relazione con il tapis roulant  di Reggio, conferendogli  un  significato storico culturale da tutti purtroppo colto che va decisamente oltre al solo  aspetto pratico . Questo tipo di  infrastruttura  rientrava infatti  sin  dall’inizio del 900 nel Manifesto dell’architettura  futurista del S. Elia e previsto per le città di ritenersi moderne.  Allera, pertanto ha dichiarato di  essere da subito disponibile a realizzare un’opera  come omaggio a Boccioni, riproducendo in grandi dimensioni “Forme uniche della continuità dello spazio”. L’artista  si pone come uno scultore  moderno, capace di coniugare la sua arte ai grandi cambiamenti in atto  e fra questi  “la cacciata del pensiero” e il disossamento del linguaggio  a seguito  il martellamento mediatico,    i continui spot pubblicitari a  cui si è sottoposti che svuotano l’uomo. Ne consegue una  crisi profonda  e  la perdita di quei  valori etico morali  di un tempo e del senso della vita; l’affermarsi dell’oggettivismo in contrapposizione all’umanesimo e  la sottomissione  alla dittatura democratica degli oggetti.  Si assiste così al trasformarsi  in oggetti  mentre   l’Homo Urbis rincorre e si  contorna di superflui ed inutili oggetti finalizzati  solamente come  forma di auto-realizzazione. Allera esalta  e rilancia    il recupero del  rapporto dell’uomo con l’altro e con il creatore. Pur nella difficoltà che comporta la lavorazione del ferro, quale materia dura ed opaca, dimostra di incarnare veramente la figura dell’artista genio  e   di possedere  un’innata  capacità creativa di inventare straordinarie  composizioni dalle  intense  vibrazioni che sprigionano “emozioni di speranza” , dalle superfici lisce, scabrose, traforate,  piegate, con linee spezzettate e  volumi che ora  acquistano massa  ora la perdo, in un gioco chiaro scurale con lo spazio, come se al posto del ferro lavorasse la molle argilla . La sua è una  tormentata ricerca di una nuova struttura linguistica da riconsegnare in fretta, prima che sia troppo tardi, all’umanità  per un nuovo ethos da    attingere dal quel bimillenario  lasciatoci alle spalle, ricco di molte  esperienze artistiche anche avanguardistiche  e di alti valori morali e cristiani. In una società secolarizzata e sottoposta alla cultura del relativismo etico, del disumano, del transumano, del blue whale  o di nuove ideologie come quella del gender, Allera racconta di temere l’affermarsi dell’autolesionismo o del  “non senso” alla vita. Fra le opere esposte presso il Castello Aragonese di Reggio, “La leggerezza dell’essere”, in cui presenta l’uomo scomposto e senza identità o No  Drink , quale  denuncia all’uso di alcool insieme a pericolosissime  sostanze usate  dai  giovani  alla ricerca della trasgressione per vivere un  momento di auto appagamento . Una mostra, dunque,  che merita essere visitata  non soltanto  come mera fruizione estetica  ma anche e soprattutto  come  momento di profonda  riflessione su tematiche di stretta attualità.