Reggio, incontro sui protagonisti della Seconda Guerra Mondiale

Si terrà domani a Reggio Calabria alle ore 17,30 presso lo Spazio Open (Via Filippini 23-25 Angolo Via Giudecca) con l’intervento del Dott. Luca Pellerone, studioso di storia e presidente dell’Associazione Anassilaos giovani, il secondo degli incontri che l’Associazione Culturale Anassilaos dedica ai “fatti e protagonisti” della Seconda Guerra Mondiale nel 70° anniversario del conflitto (1939-1945). L’incontro è dedicato ad Ante Pavelic, politico croato, fondatore del movimento nazionalista degli Ustascia (insorti), nonché Poglavnik (Guida) dell’autoproclamato “Stato Indipendente di Croazia” dal 1941 al 1945, una entità statuale nata a seguito dell’invasione della Jugoslavia (27 marzo del 1941) da parte delle forze dell’Asse (Germania e Italia) e dell’Ungheria. Al termine delle ostilità il paese venne diviso tra le potenze vincitrici. In Serbia nasceva uno stato fantoccio sotto il controllo tedesco affidato al Gen. Milan Nedic mentre a Zagabria lo “Stato Indipendente di Croazia”, nominalmente una monarchia sotto il re Tomislao II – (il Principe Aimone di Savoia-Aosta, indicato dall’Italia, che saggiamente mai prese possesso del Regno ) – che si caratterizzò fin da subito per una sistematica persecuzione delle minoranze degli Ebrei e dei Rom nonché dell’elemento slavo di religione ortodossa, il che costituisce un aspetto del tutto singolare delle vicende storiche della Croazia indipendente. Lo scontro religioso tra cattolici e ortodossi, che da secoli ha contraddistinto la storia dei Balcani, trova infatti in quei pochi anni di indipendenza croata il suo naturale compimento con atrocità inenarrabili – basti pensare al campo di concentramento ustascia di Jasenovac diretto anche, per qualche tempo, dal francescano, sia pure sospeso dall’Ordine, Miroslav Filipovic-Majstorovic – e spiega, ma non giustifica la posizione “ambigua” della chiesa croata guidata da Alojzije Viktor Stepinac, Arcivescovo di Zagabria dal 1937 al 1960, poi nel 1952 Cardinale, che non si mosse come avrebbe dovuto e potuto e i silenzi della Santa Sede di Pio XII. Lo stato croato indipendente era retto dal movimento degli Ustascia. Nato originariamente come movimento terroristico in esilio, gli Ustascia e Pavelic trovarono riparo e sostegno in Italia, sotto la tutela di Mussolini, che divenne il loro più grande alleato. E proprio sui legami che vennero stretti tra gli Ustascia e il governo fascista verterà proprio parte della conversazione, che virerà successivamente sul ruolo ricoperto da Pavelic e i suoi uomini nel governo della Croazia, una volta saliti al potere. Per concludere si farà anche un’analisi approfondita su cosa ne è stato di Pavelic e degli Ustascia alla fine del conflitto. Un incontro, che parlerà di questo e molto altro per far luce sul movimento Ustascia, anch’esso protagonista, il più delle volte sottovalutato, di quella che fu la Seconda guerra mondiale.
Caterina Sorbara