Afor, non passa la riforma. Terminata la protesa

CONSIGLIO 225 settembre – Alla conta dei voti manca la maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti l’assemblea. La riforma Afor, dunque, non passa.

Un applauso fuori da Palazzo Campanella ha salutato l’esito dei lavori al termine di un’intensa e calda giornata caratterizzata dal vero e proprio assedio teso dagli oltre 2000 operai forestali calabresi che sono giunti a Reggio da ogni angolo dalla Calabria.

È dire che anche nel pomeriggio non sono mancati attimi di tensione nei pressi del cortile centrale e nel parcheggio interno la sede del Consiglio Regionale, occupato fin dal mattino dai manifestanti. Rafforzato il presidio delle forze dell’ordine, ben due i tentativi di carica non andati però a buon fine e senza gravi conseguenze. Tutto ciò mentre si svolgeva l’ennesima riunione a porte chiuse, dopo l’incontro svoltosi nella tarda mattinata, tra i rappresentanti dei sindacati e il Governatore Giuseppe Scopelliti.

Poi l’avvio, finalmente, dei lavori con largo ritardo rispetto al ruolino di marcia, causa forse anche la forte pressione che giungeva dall’esterno e capace di condizionare l’agenda politica della massima assise regionale.

Infine l’esito dei lavori in aula dove (assenti al momento della votazione il PD e parte del gruppo misto, con l’ex Governatore Loiero) non sono bastati i 29 voti favorevoli della maggioranza di centrodestra. Si è invece astenuto il neo consigliere Aurelio Chizzoniti. Hanno votato no alla riforma Giuseppe Giordano e Mimmo Talarico di IDV e Ferdinando Aiello e Rosario Mirabelli, di Progetto Democratico. Di occasione persa ha parlato nel corso del suo intervento conclusivo il Presidente della Giunta Scopelliti il quale ha inoltre stigmatizzato l’ennesima scelta del PD di disertare per protesta il confronto. Tutto ciò mentre fuori a salutare con soddisfazione la mancata approvazione della riforma afor, l’applauso liberatorio dei forestali. Dunque, adesso, è tutto da rifare. A questo punto scontata, la necessità oltre all’iter di riavviare il tavolo di confronto fra le parti.