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Anoia. Il mistero della scomparsa dell’Istituto Comprensivo.

, in quanto affidata alla direzione di una preside in ruoloin altra sede. Inevitabile lo sconcerto delle famiglie degli alunni, dei sindacati e dei lavoratori della Scuola in questione, i quali da sempre hanno considerato l’Istituto di Anoia meritevole dell’assegnazione di un dirigente scolastico a tempo pieno, anziché “a scavalco”. Tanto più che la Scuola di Anoia mai è stata indicata come sede sottodimensionata. Al contrario essa è stata sempre ricompresa, nei vari provvedimenti emanati dall’USR calabrese, nell’elenco delle sedi vacanti e disponibili a seguito delle operazioni di mobilità regionale e interregionale e, quindi, suscettibile di essere affidata ad un neo dirigente proveniente dalla graduatoria del concorso a dirigente scolastico espletato in Calabria. Nessuno, in un primo momento, ha saputo spiegare per quale ragione la Scuola di Anoia è sparita dall’elenco delle sedi disponibili per le nomine in ruolo. Ma finalmente l’arcano è stato svelato.

Ed infatti – colpo di scena – l’USR di Catanzaro ha dovuto prendere atto dell’esistenza di un provvedimento di sospensione dal servizio comminato al Dirigente D’Alterio da parte dell’Ufficio Scolastico della Regione di sua provenienza, ossia  la Lombardia.

Ciò che stupisce, oltre alla gravità del fatto in sé, è la disinvoltura, per non dire la superficialità, con la quale ben due uffici scolastici – quello di provenienza e quello di arrivo – hanno omesso di verificare la sussistenza dei presupposti necessari per attivare la procedura di mobilità da fuori Regione. Sarebbe stato sufficiente mettere il nominativo del soggetto su un qualsiasi motore di ricerca su internet per scoprire la sussistenza di inchieste a carico del Dirigente in questione per presunti illeciti a lui contestati nella gestione di alcuni istituti scolastici della Lombardia.

Non a caso, un paio di vincitori di concorso, danneggiati dalla procedura di mobilità attivata su base interregionale, in data 12 agosto, avevano provveduto a protocollare, presso l’USR, richiesta di accesso agli atti volta a conoscere, tra l’altro, se i dirigenti provenienti da fuori Regione avessero o meno le carte in regola per fruire della mobilità interregionale, visto che, come informalmente appurato, qualcuno di tali dirigenti rientrati in Calabria, probabilmente, non aveva completato il triennio dal precedente mutamento di incarico  – come prescritto dall’art. 9 del vigente CCNL per la dirigenza scolastica – e, pertanto, non poteva far ritorno in Calabria, con conseguente sottrazione di posti ai vincitori di concorso calabresi.

Inutile dire che nessuna risposta è a tutt’oggi pervenuta in merito a tale richiesta di accesso agli atti, alla faccia della trasparenza. Ebbene, anche attraverso tali condotte dovrebbe passare l’auspicato rinnovamento della Scuola calabrese. Morale della favola: nei fatti si è dato spazio ad un dirigente proveniente da fuori Regione, peraltro impossibilitato a prendere servizio in quanto già sospeso dal servizio, piuttosto che assumere un giovane neo dirigente scolastico calabrese che, anche per il corrente anno scolastico, è stato inopinatamente “lasciato a casa”. Gaetano Pedullà   Coordinamento neodirigenti scolastici della Calabria