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Appello ai Sindaci e Commissari affinche’ sensibilizzino le banche ad erogare finanziamenti di Stato alle imprese della Piana

E’ da due mesi che viviamo in una situazione surreale, dalla quale si sta uscendo con estreme difficoltà, il pensiero va a tutti, operatori sanitari, volontari, ed in particolare a coloro che non sono più tra noi .
Il sistema economico è in forte crisi, per il fermo subito ed anche per un rilancio che tarda a decollare. Tuttavia, enorme opportunità per le imprese, ma anche per i professionisti, è rappresentata, in sintesi, dalla possibilità di accedere a risorse pari a 25.000,00 euro, con durata del finanziamento pari a 6 anni, il rimborso del capitale decorre non prima di 18/24 mesi successivi all’erogazione del prestito, anche se c’è il rispetto della condizione che l’importo richiesto non può superare il 25% dei ricavi del beneficiario in base all’ultima dichiarazione dei redditi presentata. I protagonsisti di tutto ciò, e cioè coloro che devono dare i fondi sono, ovviamente, le banche.
E qui, rileviamo un problema atavico, cioè la difficolta di reperire risorse dal sistema bancario, la cosidetta credit crunch (stretta creditizia), che continua anche adesso, anche se si legge e chiaramente, che i prestiti sono garantiti dallo Stato al 100%, e senza procedura di valutazione; e quindi ci chiediamo perché questi fondi tardano ad arrivare nella disponibilità delle imprese.
Sicuramente, si deve considerare caso per caso, ma i tempi devono essere velocissimi, e dare priorità a queste esigenze, come lo stesso Governo Conte ha ripetutamente affermato.
Il paradosso si raggiunge nei confronti delle imprese agricole che si trovano a scontrarsi con un sistema bancario che non riesce a recepire le virtuosità economiche delle imprese medesime. Facciamo un esempio pratico: un’impresa agricola che ha un fatturato di vendita di agrumi derivanti dai terreni in possesso, di 70.000,00 + iva in un anno, si ritrova tale fatturato nella dichiarazione IVA ( D.P.R. 633/1972), ma non nella dichiarazione dei redditi in quanto l’impresa agricola pura, gode per legge fiscale della opportunità di dichiarare solamente i redditi fondiari (dominicali e agrari) dei terreni che ammontano a cifre modeste ( D.P.R. 917/1986);e le banche ritrovandosi nel quadro RN della dichiarazione dei redditi tali importi modesti, non prendono in dovuta considerazione, invece, che l’impresa agricola ha una consistenza ben più solida.
Il problema del reperimento risorse presso le banche era un punto odioso già prima della pandemia dovuta al Coronavirus, e figuariamoci adesso.

Noi, del movimento Orgoglio Sud, abbiamo un occhio particolarmente sensibile verso il mondo dell’agricoltura, attenzione prevista dal nostro statuto;e quindi sensibilizziamo le dirigenze degli isituti bancari ad attenzionare, snellire e risolvere tali problematiche burocratiche.
Pertanto, facciamo un appello ai Sindaci e Commissari dei Comuni della Piana che prendano “ a cuore” questo problema , per il bene delle imprese del loro territorio, che dovranno, un domani, tra l’altro, pagare i tributi locali; e che i rappresentanti degli Enti locali vadano a confrontarsi con le banche per coordinare ed armonizzare una ripresa economica più celere, e praticamente vitale per i nostri territori.

Taurianova, li 03/05/2020

ORGOGLIO SUD
Rappresentanti
Gabriele Sicari-Filippo Speranza
Pino Corsaro- Giovinezza Domenico
orgoglio_sud@libero.it

orgoglio_sud@pec.it