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Gioia Tauro, CasaPound: “Alla Ciambra, quartiere Sinti di Gioia Tauro, strade bonificate, del resto della città le Istituzioni se ne fregano”

Gioia Tauro, 30 gennaio – “Come abbiamo appreso mediante i mezzi di informazione, la terna commissariale, in concerto con la Regione Calabria, avrebbe intercettato un finanziamento di 46 mila euro per bitumare e riqualificare la strada principale del quartiere Ciambra, area della città nota addirittura al cinema per essere popolata da famiglie rom”.

“Questo ghetto urbano, le cui immagini sono state applaudite al festival di Cannes nel 2014, è stato quindi spesso utilizzato per le passerelle buoniste di personaggi in cerca di notorietà, pur essendo in concreto un ricettacolo di degrado e delinquenza che in un Paese definito civile non dovrebbe esistere”. – Esordisce così Roberto Irrera, responsabile della provincia di Reggio Calabria per CasaPound Italia.

“Al posto di smantellare le baraccopoli le istituzioni preferiscono tuttavia compiere un’operazione di maquillage. In questo modo – continua Irrera – non solo i soldi pubblici vengono utilizzati per alimentare questa indegna situazione, ma vengono dunque sottratti ad aree che in quanto a viabilità ed integrità del manto stradale ricordano le città bombardate del dopoguerra”.

“I Gioiesi, non muniti di carro armato, sono così costretti a recarsi ripetutamente nei centri specializzati per la riparazione degli pneumatici, l’unica economia che in questo momento in città pare florida”.

“Diventa dunque evidente che alla pubblica amministrazione non importa del benessere dei Gioiesi e si dimostra invece più interessata a fare colpo sui giornali sistemando le criticità di quelli che secondo leggenda cinematografica sono “gli ultimi”, ovvero coloro che si sono auto-ghettizzati nel quartiere Ciambra – puntualizza il responsabile – mentre il resto della città affronta regolarmente emergenze di vario tipo verso cui la Regione Calabria e la terna commissariale che amministra Gioia Tauro dimostrano una colpevole e volontaria miopia”.

“Come membri attivi della comunità chiediamo – conclude Irrera – che tali fondi vengano impiegati in maniera più saggia, perché la città ne tragga miglior beneficio una volta destinati a zone maggiormente critiche ed in stato di bisogno”.