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GIOIA TAURO. Crisi porto, SUL: Incontro per rinnovo della CIGS

Porto gru29 giugno – Riceviamo e pubblichiamo – La riunione odierna alla presenza dei vertici di Contship Italia, Marco Simonetti e Luigi Bartelloni nonché dei vertici di Medcenter Container Terminal Domenico Bagalà, Carmine Crudo e Roberto Gastaldo riapre di fatto le trattative per il rinnovo della Cassa Integrazione Straordinaria per i lavoratori del porto di Gioia Tauro. L’incontro è servito a fare il punto sulla situazione attuale che registra un aumento sensibile e ormai strutturale dei volumi di contenitori che di conseguenza modifica gli obiettivi di MCT. L’attuale Cassa Integrazione Straordinaria per crisi aziendale diventa una Cassa Integrazione per riorganizzazione e ristrutturazione. Questo perché una parte degli esuberi – solo a detta di MCT- non sono assorbiti dall’aumento di volumi e, perché nella situazione attuale di concorrenza spietata occorrerà necessariamente puntare al miglioramento della competitività del terminal attraverso un riassetto complessivo dell’azienda. La Cassa Integrazione Straordinaria, della durata di 24 mesi, avrà finalità ben differenti da quella partita nel luglio scorso. E’ chiaro che con queste premesse – dichiara Antonio Pronestì , segretario nazionale del SUL- occorrerà impegnarsi responsabilmente per fare un accordo completamente nuovo che vada a correggere le mortificazioni subite dai lavoratori e riesca a conciliare le esigenze aziendali con quelle dei dipendenti. La grande professionalità ed il grande spirito di sacrificio adottato per dimostrare l’attaccamento all’azienda ci mette nella condizione di poter pretendere che il rilancio del porto di Gioia Tauro non debba più gravare sulla spalle dei lavoratori. È arrivato il momento di pretendere che tutti, a partire dal Governo, debbano rispondere con atti concreti alla realizzazione del “progetto porto di Gioia Tauro”. Il 5 luglio pv inizia formalmente l’iter per il rinnovo della CIGS e anche se siamo impegnati con senso di responsabilità a salvaguardare i livelli occupazionali, non possiamo più tollerare che a pagare siano sempre i lavoratori.