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Gioia Tauro Giuseppe Gentile (FP CGIL): “La sanità va in ferie, il malato no”

Tutto continua a gravare sull’Ospedale di Polistena dove mancano le risorse essenziali (personale, innovamento delle attrezzature, adeguamento degli impianti, manutenzione urgente alla struttura muraria ecc.), viene messa persino in discussione la normale continuità assistenziale a questo territorio provato da numerosi casi di mala sanità. Oggi, in piena estate e con le ferie obbligatorie da concedere ai lavoratori, ci troviamo in una condizione di vero disastro. Persino i Servizi Pubblici Essenziali rischiano di saltare. Forse la Direzione dell’ASP non ha ancora acquisito quella consapevolezza, indispensabile per garantire il minimo di assistenza. Dei problemi reali, della difficoltà quotidiana sofferta dagli operatori dell’unico ospedale funzionante nella Piana, si continua a fare orecchie da mercante e scotendo le spalle la risposta è sempre la stessa:”arrangiatevi”. Eppure gli allarmi lanciati dalla F.P. CGIL e dalla CGIL sono di dominio pubblico. Forse non si è ancora capita la gravità di sopravvivenza di quel poco di sanità pubblica rimasta dove si riversa l’intera utenza di un territorio abitato dal circa 200.000 persone. Non basta più la buona volontà e il grande sacrificio del personale rimasto in servizio. L’ospedale di Polistena non può continuare a funzionare con gli ascensori guasti; non può subire i capricci di chicchessia per chiudere la Direzione Amministrativa e far scappare il Dirigente Amministrativo a pochi giorni dall’incarico; non può costringere il personale del laboratorio di analisi a lavorare in locali inidonei e inagibili mettendo a rischio la propria salute; non può permettersi il lusso di chiudere la radiologia, nel periodo estivo, per carenza di personale Tecnico lasciando altrove lo stesso personale per 2 o 3 esami al mese; non può sopportare l’assenza continua dell’unica ambulanza del 118, costretta a viaggiare fuori ASP nonostante vetusta e pronta alla rottamazione; non può garantire i turni di servizio con una carenza di personale medico, infermieristico, Tecnico di Radiologia e Operatori Sanitari Addetti all’Assistenza, ben al di sotto degli standards minimi previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza. Tutto ciò incontra persino il muro delle cosiddette referenze politiche territoriali funzionali all’appartenenza e non al bene comune. Bloccare virtuosi processi di autonomia gestionale, condivise dai Direttori di UU.OO. e tese al miglioramento delle prestazioni è un delitto gestionale, prima ancora che politico. L’effetto di tali atteggiamenti non favorisce il miglioramento di prestazioni, in un momento di grave crisi, ma colpisce gli Operatori Sanitari, in un particolare momento di grande stanchezza e mortificando delle professioni presenti in questo avamposto di buona sanità. Tuttavia, i cittadini e gli Operatori Sanitari dell’Ospedale di Polistena non sono più disponibili a sopportare il devastante cappello politico, imposto dai referenti di turno, non possono mettere ulteriormente a rischio la professionalità acquisita in lunghi anni di positiva esperienza, né affrontare il periodo estivo in piena sofferenza di personale. E’ tempo di rivolta sociale, di rivendicazioni forti e di normalità lavorativa per ridare dignità e certezza alla sanità del presente e del futuro, a tutte quelle persone della Piana di Gioia Tauro rimaste a vivere e soffrire le difficoltà di un servizio sanitario pubblico gestito male e, tendenzialmente, fa pensare a pezzi di sanità pubblica persi volutamente per lasciare spazio libero ad altri.
In questo scenario sarebbe auspicabile accelerare le procedure di appalto per costruire il nuovo ospedale, sicuramente non giova spostare l’attenzione sul grande ospedale unico, da collocare al centro del ponte dello stretto, per garantire l’assistenza sanitaria all’intera Sicilia e alla Calabria.
Il segretario generale F.P. CGIL
Giuseppe Gentile