Gioia Tauro, Il direttivo di Confindustria incontra l’Autorità portuale

incontro portoIl direttivo di Confindustria Reggio Calabria si è riunito nella sede dell’Autorità portuale di Gioia Tauro per affrontare le tematiche relative allo sviluppo del terminal e dell’intera area industriale. Alla riunione, a cui ha preso parte il commissario straordinario dell’Authority, Giovanni Grimaldi, erano presenti il presidente Andrea Cuzzocrea, i componenti Francesco Berna, Angelo Marra, Giuseppe Nucera e Gualtiero Tarantino, l’amministratore delegato della terminalista Medcenter, Domenico Bagalà, e Piero Castelliti, in rappresentanza di Confindustria Crotone. Il porto della città pitagorica, infatti, rientra nell’ambito della competenza dell’Autorità di Gioia Tauro.

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Nel corso dell’incontro sono state prese in esame alcune questioni considerate decisive per il futuro del porto che, ha spiegato Andrea Cuzzocrea, “è il sistema economico più importante nel territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria. Oggi su Gioia Tauro si registrano spinte di segno opposto e contraddizioni espresse dai mass media. Il porto continua a essere dipinto come un’infrastruttura strategica per il futuro dell’intera Calabria, eppure si accetta in maniera passiva che venga reso meno competitivo dei suoi principali concorrenti europei e lo si identifica come una pertinenza dei clan della ‘ndrangheta mentre non è così. Siamo ben soddisfatti che ci sia un capillare sistema di verifiche, che tuttavia dovranno diventare più efficienti, ma bisogna tener presente che statisticamente se da Gioia passano più merci e ci sono più controlli, è ovvio che ci siano anche più risultati operativi per le forze dell’ordine”. La questione sicurezza è stata a lungo esaminata dal Direttivo che successivamente è stato informato dal commissario Grimaldi di alcuni aspetti di notevole interesse per il mondo imprenditoriale.


porto10A cominciare dai lavori dell’Accordo di programma quadro logistica-intermodalità che, secondo quanto riferito, “sono tutti realizzati, appaltati o in fase di gara nella parte che ricade sotto la gestione dell’Authority, per un valore di oltre 80 milioni di euro”. Durante il vertice è stata accolta positivamente la notizia del ritorno, due anni dopo la partenza dell’ultimo treno, di un convoglio ferroviario privato. Circostanza, questa, considerata di buon auspicio per una piena ripresa dei collegamenti su rotaia verso il terminal. In quest’ambito si è discusso anche del fallimento della gara per la realizzazione del gateway ferroviario, andata deserta per ben due volte. Sia l’Autorità portuale, sia il direttivo di Confindustria, sia la società terminalista hanno auspicato una partecipazione di Trenitalia al futuro bando che prevede un investimento privato in project financing per oltre 20 milioni di euro.

 Altro tema trattato è stato quello della Zes. Questione che Confindustria Reggio ha sollevato per prima nell’agosto 2012 e che, adesso, si arricchisce di un nuovo contributo dell’associazione degli Industriali. E’ infatti emerso nel corso del direttivo che la copertura finanziaria degli sgravi fiscali può essere individuata nel Fondo di Sviluppo e Coesione (ex fondi FAS) e non nel POR-FESR. Nulla cambia invece sul versante delle procedure autorizzative che si snodano sull’asse Roma-Bruxelles. Anche su questo, l’associazione guidata dall’ingegnere Cuzzocrea ha rimarcato l’esigenza di una forte accelerazione.

 Nel corso del confronto con Grimaldi, è emersa la preoccupazione degli imprenditori che operano nel porto, rappresentati da Tarantino, riguardo al futuro delle loro imprese “a causa della completa involuzione che si è registrata attorno ai problemi di Gioia Tauro, sia nel dibattito politico, sia sul versante istituzionale. Si sono perse commesse importanti, il volume di affari si è sensibilmente ridotto, si continuano a perdere posti di lavoro e le aziende sono in enorme difficoltà, così come lo è il terminalista”. Bagalà in questo senso ha ribadito “il perdurare di un quadro antieconomico e di grave incertezza che, come affermato dalla presidente Battistello, rischia di ridurre drasticamente le prospettive future dell’azienda”. Nucera infine ha auspicato “l’avvio di una campagna di comunicazione efficace che consenta di contrastare il pregiudizio anticalabrese che sta nuocendo gravemente al porto di Gioia Tauro inducendo i grandi armatori internazionali a ‘virare’ verso altri porti più economici e meno burocratizzati”.