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Gioia Tauro Il Sindaco Bellofiore denuncia disservizi nel Poliambulatorio di via Venezia

 

Dal 2005 tali servizi sono prestati in un  edificio privato, vetusto ed in pessime condizioni strutturali – e per le quali l’ASP paga decine  di migliaia di euro all’anno per canone di locazione – che viene usato  “ in sostituzione “ del poliambulatorio di proprietà dell’Azienda Sanitaria chiuso a causa della presenza di pannelli di eternit che avrebbero potuto utilmente essere sostituiti in tempi brevi e con poca spesa.

La questione, oggi, rimane attuale: le denunce pubbliche sporte  dal dott. Frangella prima e dal dott. Tripodi poi confermano come anche su questa odissea sanitaria della Città di Gioia Tauro e di tutta la piana, nulla sia stato fatto.

La verità è che  l’attuale sede degli uffici sanitari è circondata da centinaia di metri di pannelli di Eternit, in pessime condizioni di conservazione e pertanto potenzialmente lesivi della salute pubblica.

E’ inoltre precluso l’accesso a tale edificio per i diversamente abili non essendo previste  la possibilità di accesso con le autovetture, essendo lo stabile posto in un vicolo cieco privo di  percorso auto fruibile.

Il fatto che tale superficialità venga fatta abbondare proprio in campo di tutela della salute e della vita dei nostri cittadini è indice di una gravissima violazione della responsabilità e dei doveri dei quali il Commissario Straordinario dell’ASP 5 è stato investito.

Lo abbiamo detto in passato e lo ripetiamo ancora oggi: discutere  sulla qualità della vita dei cittadini di un determinato territorio significa porre in primo piano l’aspetto morale   di chi ha specifiche responsabilità in tema di governance e di scelte gestionali e amministrative relative al funzionamento delle strutture sanitarie.

Noi oggi non possiamo che denunciare il fallimento di scelte manageriali  che – oltreché assolutamente lesive  del bene collettivo della salute – si traducono in disagi e spese a danno dei contribuenti .

Auspico che interventi come quello del dott. Tripodi  rappresentino non già una voce isolata nell’indifferenza di tanti, ma costituiscano un coro di proteste  e di legittime richieste che diano i frutti tanto attesi da tutti.