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Gioia Tauro, zona industriale: richiesto alle aziende pagamento canoni per manutenzione strade e illuminazione

18:11:39 Riceviamo e pubblichiamo –  Quanto è successo nei giorni scorsi ha davvero dell’incredibile e del paradossale. L’Asireg di Reggio Calabria ha, infatti, inviato alle imprese ubicate nella zona industriale di Gioia Tauro la richiesta di pagamento dei canoni per la manutenzione delle strade e dell’illuminazione. Cifre che si aggirano intorno a diecimila euro ad azienda per servizi che di fatto non sono mai stati erogati. Basta poco per rendersi conto che la realtà delle cose è proprio quella denunciata dai pochi imprenditori che ancora resistono nonostante la crisi, nonostante il territorio non facile sul quale operano. Sulle strade di collegamento i lavori di manutenzione vengono eseguiti poco e male ormai da anni sia a livello di ripristino del manto stradale sia a livello di pulizia da erbacce e  rifiuti che sono sotto gli occhi di tutti. Per non parlare dell’illuminazione pressoché inesistente. Proprio un bel biglietto da visita per il porto di Gioia Tauro che ambisce a diventare polo di attrazione per imprese ed operatori nazionali ed internazionali. Una bella vetrina per chi dall’autostrada A3 deve arrivare al porto con una bretella di raccordo che non è neanche da terzo mondo. E’ stata, in primo luogo, la sovrapposizione di competenze, da noi più volte denunciata, tra ASI di Reggio Calabria, Autorità Portuale di Gioia Tauro  e Provincia di Reggio Calabria a creare le anomalie su descritte e per questo motivo a gran voce chiediamo ancora una volta l’accorpamento di tali competenze in capo un unico ente che a nostro avviso non può che essere l’Autorità Portuale di Gioia Tauro.  Si avrebbe un unico ente di riferimento sopratutto per eventuali nuovi operatori che volessero insediarsi nel territorio ma soprattutto si eliminerebbe dalla scena  un ente deleterio che a causa della sua assoluta mancanza di programmazione, di progettazione e di valutazione ha creato lo scempio visibile ad occhio nudo nell’area industriale di Gioia Tauro. D’altra parte se nei mesi scorsi la Regione Calabria aveva messo in atto tutta una serie di procedure per l’accorpamento delle ASI calabresi una ragione ci sarà pure stata. Ottimizzazione delle risorse era stata la motivazione principale addotta dalla Regione probabilmente scaturita proprio da analisi di questo tipo. A Gioia Tauro non si avverte per nulla la necessità di avere un “carrozzone politico” a rallentarne uno sviluppo che già  stenta ad arrivare per tanti altri motivi.  Per Gioia Tauro, occorre un cambio di passo. Sostanziale. Competenze univoche, dicevamo, gestite da un’ Autorità Portuale autorevole e competente guidata da un presidente esperto e qualificato di cui si chiede con forza la nomina immediata da parte degli enti competenti. Investiamo di questo il neo-presidente della giunta della Regione Calabria, Mario Oliverio. Che possa avviare da subito una riflessione accurata su Gioia Tauro eliminando tutte le anomalie e le incongruenze che sino ad oggi hanno impedito il decollo industriale dell’area, nonostante un porto di altissima caratura che opera da anni a livello internazione. A cominciare dall’ASI di Reggio Calabria. E quest’ultimo episodio non fa che confermarne l’assoluta urgenza.