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La giustizia come incontro: il 10 e 11 marzo un importante evento a Palmi

Una interessante due giorni – che nasce con lo scopo di offrire spunti di riflessione e di discussione sul rapporto tra giustizia e misericordia e dare spazio a un’interessante analisi riguardante la giustizia riparativa – si terrà nei giorni 10 e 11 marzo presso il Salone Pio X della Concattedrale di Palmi.

 

L’evento, dal titolo “Pena, Misericordia, Riparazione. Domanda di giustizia e risposte all’ingiustizia: esperienze a confronto”, è stato organizzato dal magistrato Antonio Salvati e dall’Associazione di Volontariato “Presenza onlus” in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e l’Università degli Studi di Milano – Bicocca.

 

La restorative justice in Italia ha contribuito ad un ripensamento del concetto di pena e alla critica alla dimensione afflittiva e retributiva del sistema di giustizia. Sono passati circa venti anni, da quando la giustizia riparativa ha cominciato a muovere i primi passi nel nostro Paese, tuttavia continua a rimanere una pratica minoritaria riservata, nonostante le recenti indicazioni del legislatore europeo.

 

“Il diritto penale e il processo sono da sempre mossi da un’istanza repressiva – sostiene la giurista Claudia Mazzucato – che trasforma il fare giustizia nell’applicazione della pena, in nome appunto di una «giusta retribuzione» che non giova (nemmeno) alle vittime. Nel tempo sono cambiati gli strumenti e le finalità del diritto penale, sulla scorta delle mutate sensibilità sociali e delle garanzie liberali e democratiche, ma non il modello e l’idea di giustizia sottesi, che restano intimamente connessi al «far del male a chi ha fatto del male», alla retribuzione del reato con la pena. Anziché prevenire il crimine con politiche razionali e poi, semmai, riparare, contenere, ridurre, ove possibile, il male e il dolore causati dal reato, evitando che si ripetano, li si «raddoppia» nella risposta all’illecito”.

 

Da questa consapevolezza – avvalorata finalmente anche in Italia da un importante progetto raccontato ne “Il libro dell’incontro. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto” (edito da Il Saggiatore) -, prenderà le mosse il ricco programma previsto nelle giornate del 10 e 11 marzo.

 

Venerdì 10 marzo alle ore 16.00, dopo i saluti introduttivi, interverranno – moderati dal magistrato Antonio SalvatiEmanuele Crescenti, Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Di Palma, Sostituto Procuratore DDA di Reggio Calabria, don Silvio Mesiti, cappellano del carcere di Palmi e Claudia Mazzucato, giurista e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sabato 11 marzo, invece, a partire dalle ore 9.30, si svilupperà una conversazione sull’esperienza narrata ne “Il libro dell’incontro” con il criminologo Adolfo Ceretti dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca, padre Guido Bretagna mediatore penale e le testimonianze di Agnese Moro, Adriana Faranda e Franco Bonisoli.

 

“L’incontro” di cui si parla nel libro è il percorso “di parole e di volti” affrontato in sette anni e più di cento incontri fra vittime e responsabili della lotta armata degli anni settanta, un progetto destinato ad avviare un radicale cambio di paradigma storico: non si potrà più guardare agli «anni di piombo», ai loro fantasmi e incubi, con gli stessi occhi; né si potrà tornare a un’idea di giustizia che si esaurisca nella pena inflitta ai colpevoli. I tre mediatori del progetto: il padre gesuita Guido Bertagna, il criminologo Adolfo Ceretti e la giurista Claudia Mazzucato hanno aperto la strada ad una via altra che, ispirandosi all’esempio del Sud Africa post-apartheid, fa propria la lezione della giustizia riparativa (restorative justice), nella certezza che il fare giustizia non possa, e non debba, risolversi solamente nell’applicazione di una pena e perché solo cercando insieme la giustizia, la si può, almeno un poco, avvicinare.

 

 

Palmi, 7 marzo 2017

 

Ufficio stampa

Grigioverde press