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Le verità di Bakersfield, con Marina Massironi e Roberto Citran, a Polistena

Spettacolo programmato in prima regionale nella rassegna de Gli Amici della Musica Manfroce
La verità e le domande alla ricerca di risposte che essa genera. Lo spazio che separa l’apparenza dalla sostanza e, in quello spazio, un quadro, fulcro dell’arte di ricercare l’autenticità.
Cercarla in un’opera non è poi diverso o più semplice che farlo nelle persone. Proprio l’arte di svelare come spesso niente sia realmente come sembra e come anche le persone non facciano, in questo senso, alcuna eccezione è al centro del dramma comico intitolato “Le verità di Bakersfield” (titolo originale Bakersfield Mist), scritto dal regista e drammaturgo americano Stephen Sachs, autore di dialoghi straordinariamente intensi e ironici. La rappresentazione italiana di questa opera, affidata alla innovativa chiave registica di Veronica Cruciani e all’interpretazione imperdibile di Marina Massironi e Roberto Citran, approderà sabato 29 febbraio alle ore 21:15, all’auditorium di Polistena, in prima regionale. Dunque un altro grande esordio in Calabria nel programma della rassegna promossa dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce di Palmi, presieduta da Antonio Gargano, e cofinanziata nell’ambito dall’avviso pubblico Eventi culturali 2018 della Regione Calabria.

In un’America segnata da disuguaglianze e profonde divisioni sociali, si snodano le vicende tragicomiche scaturite dall’incontro tra Maude, una cinquantenne barista disoccupata e residente in una roulotte, dove è custodito un presunto quadro originale di Jackson Pollock, e Lionel, esperto d’arte di livello mondiale giunto da New York a Bakersfield proprio per verificare l’autenticità dell’opera.

Approdata alla regia dopo numerose esperienze come attrice e dopo aver diretto per sei anni il Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma, Veronica Cruciani, che nella Capitale lavora con molti calabresi, della Calabria ricorda i bei luoghi conosciuti in vacanza, il fermento della Primavera dei Teatri di Castrovillari e un bellissimo laboratorio di teatro narrazione tenuto all’università di Cosenza, in occasione della rappresentazione de “Le Nozze di Antigone”, testo di Ascanio Celestini e sua prima regia.

La sua impostazione de “Le verità di Bakersfield”, rappresentata per la prima volta in Italia proprio con la sua regia lo scorso anno su proposta della stessa Marina Massironi, si distingue per la dimensione onirica, e a tratti irreale, ricreata sul palcoscenico. “Spesso l’allestimento di quest’opera è stato circoscritto allo spazio interno di una roulotte e l’intensità dello spettacolo affidata agli straordinari dialoghi scritti da Stephen Sachs. Io ho inteso lavorare anche sul corpo e sullo spazio. Ho scelto di conferire – ha spiegato la regista – allo spettacolo una forte connotazione naturalistica e visionaria che lasciasse partecipare uno spazio più grande alle vicende dei personaggi, dilatando la potenza della storia. In un paesaggio desolato, scosso da un traliccio elettrico, il cielo cambia colore e i due personaggi mettono in scena il loro incontro. Forte è l’impatto visivo e musicale e per me strategica anche l’oscillazione tra il reale e il visionario. Di grande tensione emotiva pure il gioco di altezze e disparità di livello tra i personaggi, inizialmente molto distanti, diversi e apparentemente inconciliabili, metafora del divario tra classi sociali”, ha commentato la regista Veronica Cruciani.

Uno spettacolo con due interpreti di eccezione: Marina Massironi e Roberto Citran.

Eclettica e brillante attrice di cinema e teatro, Marina Massironi, cara al pubblico per il vincente sodalizio artistico con Aldo, Giovanni e Giacomo, insignita nel 2000 del Nastro d’Argento come Miglior attrice non protagonista nel film “Pane e Tulipani” di Silvio Soldini, ha recitato anche nel film di Gary Winick “Letters to Juliet” con Amanda Seyfried, Vanessa Redgrave e Franco Nero e sul palcoscenico, accanto a Margherita Buy, Isabella Ferrari e Valeria Milillo, nella commedia “Due partite”, scritta e diretta da Cristina Comencini e poi diventata un film con la regia di Enzo Monteleone.

Roberto Citran, attore di grande eleganza e poliedricità che abbiamo conosciuto e apprezzato sul grande schermo ne “La tregua” (1996) di Francesco Rosi, nel film sentimentale “Il giorno in più” (2011) diretto da Massimo Venier, con Fabio Volo e Isabella Ragonese, nel noir “La macchinazione” (2016) diretto da David Grieco e ispirato alla storia di PierPaolo Pasolini, nella commedia diretta da Emilio Briguglio “Una nobile causa” (2016), in “Hotel Rwanda” (2004) e ne “Il mandolino del Capitano Corelli” (2001) con Nicholas Cage e Penelope Cruz, rispettivamente diretti da Terry George e John Madden.

Reggio Calabria, 28 febbraio 2020