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Palmi, a palazzo San Nicola l’incontro sulla legge Lazzati

palmi-palazzo-san-nicolaSi è tenuto presso la Sala Consiliare di Palazzo San Nicola, a Palmi, l’incontro dibattito intitolato “Il rapporto tra politica e legalità. Prospettive normative”.

Ospite d’eccezione il Magistrato Romano De Grazia, Presidente Onorario Aggiunto della Suprema Corte di Cassazione.

L’evento, organizzato dal Comune di Palmi, Assessorato alla Legalità, di concerto con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palmi ed il Centro Studi Lazzati ha avuto ad oggetto, in particolare, la legge c.d. Lazzati sul voto di scambio politico-mafioso.

Il Sindaco Giovanni Barone, in apertura, ha rimarcato la differenza tra “chi predica la legalità e chi la pratica. L’antimafia delle fiaccolate ha certamente senso, ma solo se essa si affianca ad atti concreti, come l’impegno nella redazione e per l’approvazione di un atto normativo”.

Il Vicesindaco Giuseppe Saletta, Assessore alla Legalità, ha esaltato “la portata culturale della battaglia condotta dal Presidente De Grazia, che si contraddistingue per un impegno costante sul territorio, distante da prese di posizioni accomodanti o perbeniste e che rappresenta, soprattutto per i giovani, un esempio da seguire”.

Dopo gli appassionati ed approfonditi interventi del dott. Rocco Cosentino, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, della dott.ssa Elisabetta Tripodi, già Sindaco di Rosarno, e dell’avv. Sergio Contestabile, Segretario del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palmi, De Grazia ha spiegato come l’approvazione della legge Lazzati, avvenuta “dopo diciotto anni di lotta, sia stata ostacolata proprio dai politici stessi e comunque, in fase di approvazione, ha subito delle modifiche che ne hanno alterato molti aspetti, rendendola meno forte dal punto di vista repressivo. Non ci può essere giustizia senza legalità e gli articoli 2 e 3 della Costituzione, rappresentano una lirica, un inno a un sistema normativo. Grazie alla legge Lazzati, tutti i malavitosi sottoposti alla misura di prevenzione di sorveglianza speciale non possono votare e non possono fare campagna elettorale per un candidato: una norma di facile applicazione, che spero possa essere ulteriormente migliorata, ma già adesso utile ad arginare le ingerenze della malavita nelle Istituzioni”.

 

L’Ufficio Rapporti con la Stampa