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PDCI POLISTENA – CONGRESSO SEZIONE “A.GRAMSCI” – 7 LUGLIO 2013

Una crisi causata dal crollo del sistema capitalistico e dalle banche e pagata dal popolo specialmente dai lavoratori, dai pensionati e dalle classi piu’ disagiate. Una situazione inaccettabile verificatasi, soprattutto, per l’assenza di un grande partito Comunista nello scenario politico Italiano. C’e’ bisogno dei comunisti, c’e’ bisogno di una vera forza politica di sinistra che lavori e lotti per i diritti dei cittadini, spazzati via dalle ultime riforme del lavoro, delle pensioni e della scuola. La relazione del segretario Fabio Racobaldo, basata sull’impianto del documento politico nazionale e sui 4 emendamenti, si e’ voluta soffermare sull’esempio che il Partito dei Comunisti Italiani rappresenta a livello nazionale. Un partito forte che opera e combatte quotidianamente nell’interesse del popolo. Un partito che, dopo la sconfitta del 2005, ha saputo rinnovarsi e riproporsi ai cittadini ritornando ad essere, in poco tempo, il faro nello scenario politico Polistenese.

 

Un concetto ripreso anche dal Sindaco Michele Tripodi. “Gli straordinari traguardi raggiunti dall’Amministrazione Comunale di Polistena, in condizioni difficilissime per tutti i comuni Italiani, rappresentano un salto di qualità oltre che nel modo di amministrare anche in senso culturale. L’abbattimento dell’IMU sulla prima casa, la Raccolta Differenziata spinta su tutto il territorio comunale e l’istituzione dell’Assegno di Sopravvivienza sono solo alcuni degli obiettivi raggiunti che dimostrano con risultati concreti la necessità e l’utilità della presenza dei comunisti al governo di Polistena e nelle istituzioni del nostro Paese.

Dopo gli interventi di Emilio Filardo, responsabile della piana del PdCI, e di Lorenzo Fasci’, segretario provinciale del PdCI, le conclusioni sono state affidate a Michelangelo Tripodi, segretario regionale del PdCI, il quale citando il modello Polistena come esempio da seguire e da cui tutti gli altri comuni dovrebbero trarre insegnamento, ha ripreso l’importanza del linguaggio e delle parole in politica. “Essere comunisti – ha detto – significa per noi assumere prima di tutto nei comportamenti, attività e scelte conseguenti totalmente anteposte alla politica delle banche oggi impersonata da un Governo a guida PD-PDL autoreferenziale e lontano dai bisogni della gente. Occorre costruire l’alternativa a sinistra interpretando una cambiamento vero che riparta dalla ricostruzione del partito comunista e dalla ricostruzione della sinistra che non vede sbocchi nell’attuale PD.

Al termine dei lavori, l’assise congressuale ha provveduto all’approvazione all’unanimità del documento politico e degli emendamenti, all’elezione del nuovo direttivo di sezione composto da 54 compagni e di 32 delegati al congresso provinciale.