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Porto di Gioia Tauro, consumata l’ennesima vergogna per i portuali licenziati

Si è consumata l’ennesima vergogna, per il trattamento riservato ai lavoratori portuali delle imprese di rizzaggio, oggetto di licenziamento, da parte dei datori di lavoro.

Giorno 24 c.m. infatti,  presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Reggio Calabria, pur invitati dal Dirigente, a rivedere le posizioni di licenziamento, con le soluzioni previste dagli ammortizzatori sociali, le imprese, per il tramite del legale che li ha rappresentati, si sono opposti all’intento di evitare drammatiche soluzioni per i lavoratori e padri di famiglia, optando per una netta chiusura e procedendo di fatto per i licenziamenti.

Il tutto, senza una valida giustificazione, e con continui attacchi immotivati rispetto procedure di ammortizzatori sociali, che in ambito nazionale sono largamente utilizzati per evitare licenziamenti e assolutamente validi, per il superamento di eventuali crisi economiche. Usiamo il termine “eventuali”, in considerazione che una delle tre imprese comunica, attestando nel verbale della Direzione Provinciale del Lavoro, una perdita semestrale di 20 mila euro, ancora da valutare per l’anno in corso.

Con quale moralità si mandano a casa 12 lavoratori, che per anni hanno lavorato 12 ore al giorno, sono stati utilizzati in turni h24, con il freddo ed il caldo, 365 giorni l’anno, senza sapere con un minimo di anticipo il proprio giorno di riposo, senza fruire di un congruo periodo di ferie, se non solo per coprire le giornate senza turni per il datore di lavoro, gli stessi lavoratori che per anni hanno contribuito alle fortune delle imprese. 

Oltre agli attori principali per l’attuazione di questa vergogna, ci sono tutti coloro che non hanno esercitato con forza, a nostro avviso, tutto il loro ruolo per evitarla: la Prefettura, l’Autorità Portuale, la Medcenter Container Terminal,  la ICO-BLG terminal auto, che è stata utilizzata dalle imprese come capo espiatorio per procedere ai licenziamenti, e non ultima  Confindustria, che da molto tempo ormai, oltre a non rispondere agli inviti ed alle necessità del Porto e del mondo del lavoro,  si schiera fortemente per i licenziamenti, come se quest’ultimi  incentivassero i guadagni delle imprese locali….

Senza soldi le famiglie non sopravvivono, non acquistano, l’economia già in forte crisi sprofonda!

Confindustria, dichiarando con forza quasi imbarazzante, l’impossibilità di adottare ammortizzatori sociali, quasi dimenticando, che gli stessi sono già stati applicati in passato, ed attualmente sono utilizzati,  da una delle imprese del porto.

Una vergogna epocale, che la FILT  non farà passare senza reazioni di sorta, le stesse  avranno pari intensità alla sfida lanciata dalle imprese, incalzeremo i datori di lavoro che si fanno scudo  dei lavoratori per i loro giochi di strategia, pensando di ottenere più lavoro e meno costi…. si sono sbagliati e di grosso!!!

Ora è tempo che il sindacato intensifichi il proprio impegno, per la difesa dei lavoratori e delle loro famiglie, attivandosi con le procedure di protesta di tutta l’area portuale. È necessario attivarsi, per evitare che gli uomini e le donne che lavorano,  siano oggetto di mercanzia degli imprenditori. Ci attiveremo per le dovute azioni di lotta a difesa dei diritti e del lavoro, unitamente ad una grande manifestazione di tutta l’area portuale, per ostacolare i metodi contorti di  chi vorrebbe utilizzare i lavoratori come arma di ricatto.

La FILT-CGIL  ha pienamente dimostrato, pazienza, senso di responsabilità e coerenza, requisiti che riteniamo valori inestimabili e che sono stati scambiati per qualcosa di diverso, si volta pagina adesso, nessuna intransigenza per coloro che giocano con le vite altrui. 

 

 

 

 

Il Segr. Filt Gioia Tauro                                                                                   Il Segr. Reg. FILT

 

    Domenico Laganà                                                                                         Nino Costantino