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Pronti per l’esame di terza media cinquemila e seicento allievi

“Con la chiusura dell’anno scolastico fissata per giovedì 11 giugnoarrivano le vacanze lunghe per gli 83.700 allievi delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Reggio Calabria . L’ultima campanella sta ,dunque, per suonare ma non per gli undicimila e più piccoli allievi della scuola dell’infanzia che termineranno le loro attività educative il prossimo 30 giugno.” È quanto rende noto il Professor Guido Leone, già Dirigente tecnico dell’USR Calabria.

“Poi sarà vacanza per i più fino al 14 settembre 2015 inizio del nuovo anno scolastico, tre mesi pieni lontani da compiti,interrogazioni e libri. Però,non per tutti sarà così . Per i ragazzi di terza media la fine delle lezioni di fatto è sinonimo di esami di Stato. Per i quattordicenni le vere vacanze scatteranno il 30 giugno, – rende noto il professore -ultimo giorno utile fissato dal Ministero della P.I. per gli esami di Stato. I diciottenni, invece, saranno alle prese con gli esami almeno fino a metà luglio.

Intanto, è già tempo di scrutini e i prossimi giorni saranno dedicati nelle scuole alle valutazioni finali:scrutini per le ammissioni alla classe successiva e agli esami di Stato.

A cominciare per primi saranno i cinquemila e seicento alunni di terza della scuola secondaria di primo grado che affronteranno la loro ultima fatica, il conseguimento della cosiddetta ‘minimaturità’. A seguire i quasi cinquemilatrecento maturandi delle scuole secondarie superiori che inizieranno i loro esami di stato il 17 giugno.

Ammissione |L’ammissione agli esami di terza media compete al Consiglio di classe con giudizio di idoneità (espresso in decimi) per gli alunni che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ogni disciplina, voto sul comportamento compreso. L’eventuale non ammissione è deliberata a maggioranza.

Il calendario |Gli esami iniziano dopo gli scrutini e le date variano da istituto a istituto. Tuttavia è presumibile che la riunione preliminare di insediamento delle commissioni avvenga subito dopo la chiusura delle lezioni tra il 12 ed il 14 giugno.

Nessuna discrezionalità, invece, per la data in cui gli studenti dovranno sottoporsi alla prova Invalsi, fissata per il prossimo 18 giugno, decisa a livello nazionale ed uguale per tutti. Prevista per l’ottavo anno consecutivo, introdotta nel 2008 dall’allora ministro Giuseppe Fioroni per delineare un quadro globale del livello di preparazione degli alunni, farà media all’esame di Stato.

La Minimaturità |L’esame, che ha carattere di verifica e certificazione degli obiettivi educativi e didattici a conclusione della scuola secondaria di I grado, rappresenta il primo banco di prova che gli alunni si ritrovano ad affrontare nel proprio percorso formativo. Nella scuola primaria, infatti, la componente valutativa è affidata ad un giudizio sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno e, solo in casi eccezionali e motivati, è prevista la non ammissione alla classe successiva (art.3 L.169/2008).

La valutazione rappresenta da sempre un momento di particolare rilevanza, – dichiara Leone – non solo perché conclude un ciclo scolastico, ma perché al tempo stesso dà l’avvio ad un nuovo percorso di formazione culturale e personale per ciascuno studente.

Accedono all’esame di Stato di primo grado i candidati che hanno riportato negli scrutini finali una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina – o gruppo di discipline – e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi.

Altro requisito fondamentale per l’accesso alle prove è la validità dell’anno scolastico, ovvero è necessario che lo studente abbia frequentato almeno tre quarti dell’orario annuale previsto dall’ordinamento vigente.

Le prove | Le prove che i candidati sono chiamati ad affrontare sono sei: italiano, matematica e tecnologia,inglese, seconda lingua comunitaria, appositamente predisposte dalle singole commissioni giudicatrici, composte dagli stessi docenti interni, con la sola eccezione del presidente esterno,più la prova nazionale predisposta dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione (Invalsi) e la prova orale.

La votazione riportata in ciascuna prova concorre in egual misura alla determinazione del voto finale,che deriva dalla media aritmetica delle valutazioni conseguite in ciascuna delle sei prove d’esame e del voto di ammissione, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5.

Ai candidati che ottengono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata, da parte della commissione esaminatrice, la “lode” con decisione presa all’unanimità.

Al voto complessivo si accompagna una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno. L’esito positivo dell’esame, con l’indicazione della votazione complessiva riportata, è pubblicato all’albo della scuola sede della commissione. In caso di non superamento, l’esito è pubblicato con la sola indicazione di “non licenziato”.

I Presidenti | I 62 presidenti delle commissioni sono già stati nominati da tempo dal dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Mirella Nappa, e inizieranno con le riunioni preliminari i loro lavori prevedibilmente tra il 12 ed il 14 giugno insediando le commissioni d’esame.

Come è andata lo scorso anno nelle nostre scuole

Il tasso di ammissione agli esami si è attestato sul 97,9% con un tasso di licenziati del 99,7% in linea con la media nazionale. Le votazioni conseguite dai candidati sono state :voto sei, pari al 26,3 % ; voto sette, pari al 25,6%; voto otto, pari al 20,9%; voto nove, pari al 16,5%; voto dieci, pari al 7,7%; la lode è pari al 2,9%. Gli alunni che raggiungono la sufficienza risulta perciò percentualmente maggioritaria. E non c’è dubbio che pesi nella media complessiva il voto alle prove Invalsi che da noi raggiungono un voto medio del 6,9.

Il gap della Scuola Media | Le due aree principali su cui lavorare nell’immediato futuro sono gli apprendimenti in italiano e matematica, è un gap territoriale che parte sin dalla scuola primaria e si accentua nella scuola media, il ventre molle o se vogliamo l’anello debole del nostro sistema educativo.

La scuola media, una terra di mezzo, è da molti anni alla ricerca di una sua identità, attratta dalla scuola superiore (il piano alto della “secondaria”), ma poi richiamata alla comune appartenenza alla scuola di base (il c.d. “primo ciclo” dell’istruzione). L’alternarsi di diverse denominazioni (scuola – di volta in volta – media, secondaria I grado, del primo ciclo, di base) da l’imprinting a questa vera e propria sindrome pirandelliana, nella non risolta ambiguità della sua secondarietà – di accesso ai saperi formali e al pensare per modelli – o di completamento della formazione primaria, quindi di consolidamento dell’alfabetizzazione strumentale.

Occorre affrontare presto e con energia questa profonda crisi della scuola media, – conclude il Professor Leone – che da molti anni ha smarrito la propria identità e il senso della sua missione. Occorre ridarle una missione chiara aggiornando le sua offerta pedagogica e didattica, attraverso un forte orientamento alla personalizzazione dell’insegnamento da realizzarsi attraverso un’estensione del tempo scuola con una vera “scuola del pomeriggio”.”