• Home »
  • News »
  • Riparte “la Bella stagione” della Residenza della Piana con Don Chischiotte

Riparte “la Bella stagione” della Residenza della Piana con Don Chischiotte

Con un nuovo appuntamento della rassegna di Prosa, riprende “la Bella stagione” 2014-2015 della Residenza etica teatrale della Piana. Il ricco cartellone della Stagione teatrale messa a punto dalla Compagnia Dracma, all’Auditorium comunale di Polistena, continua nel 2015 e si avvia con la brillante performance di Michele Mori e Marco Zoppello, protagonisti di “Don Chischiotte. Tragicommedia dell’Arte”.

Venerdì 23 gennaio alle 21.30, sul palcoscenico del teatro pianigiano, le avventure dell’hidalgo Don Chisciotte si intrecceranno con quelle di due poveri e sfortunati commedianti, (attori realmente esistiti nel periodo d’oro della Commedia dell’Arte) Girolamo Salimbeni e Giulio Pasquati, condannati all’impiccagione dall’Inquisizione.

Siamo, infatti, a Venezia; Giulio Pasquati, padovano, in arte Pantalone, e Girolamo Salimbeni, fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi, attiva e applaudita in tutta Europa tra il 16° e 17° secolo. Sono vivi per miracolo. Salgono sul palco per raccontare come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza ma sopratutto grazie al pubblico. E così, dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono vita le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanchi che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore.

Lo spettacolo, liberamente ispirato all’opera di Miguel de Cervantes, scritto da Marco Zoppello, diretto e interpretato da Michele Mori e dallo stesso Zoppello, è prodotto dalla compagnia Stivalaccio Teatro, in collaborazione con l’Accademia del Teatro in lingua veneta, ed è stato realizzato con la collaborazione del maestro della Commedia dell’Arte Carlo Boso.

La pièce – rappresentata con successo in diversi teatri d’Italia – parla dell’importanza del sogno, dell’utopia e anche della follia attraverso duelli, salti, capriole, travestimenti, maschere, improvvisazione e molto altro, come vuole l’antica tradizione italiana dei Comici dell’Arte.

La storia dell’ingegnoso cavaliere «è un punto di partenza per giocare con l’immaginazione -affermano Zoppello e Mori -, comune denominatore dei capitoli è la ricerca di una realtà “altra”, più immaginifica e poetica, in tutti i modi più teatrale. Don Chisciotte rincorre la sua “verità” come traguardo più alto del suo peregrinare, la libertà di vedere e di rendere reale un esercito nel passare di un gregge è forse il più grande potere del teatro e il più grande dono dell’artista».

Spazio, dunque, ad uno spettacolo “scoppiettante e trascinante dalla prima all’ultima battuta” alla Residenza teatrale “Alla ricerca del Bello perduto” gestita da Dracma e diretta da Andrea Naso, con due giovani e affermati attori che collaborano con compagnie nazionali e teatri Stabili d’innovazione e hanno recitato in Francia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Australia, specializzati in Commedia dell’Arte, Teatro Popolare e Teatro Ragazzi, presso scuole internazionali come la Jacques Lecoq di Parigi e l’Académie Internationale des Arts du Spectacle di Montreuil.

Anche a Polistena, Zoppello e Mori improvviseranno sul tema dell’amore e della fame, del sogno impossibile, dell’iperbole letteraria, della libertà di pensiero e di satira con “l’unico limite: il cielo” come direbbe Cervantes, in uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico, perché è quest’ultimo che avrà il compito di salvare i due attori dalla morte… di salvare il teatro. 

Per informazioni sul progetto www.delbelloperduto.it