Rosarno, SUL: Positivo il passaggio da MCT a MSC

“Vedere la luce in fondo al tunnel” questo potrebbe rappresentare il passaggio di consegne delle quote di MCT da Contship a MSC, con lauto ottimismo si esprime in questi termini il segretario del Coordinamento Portuali SUL – Vincenzo Malvaso, ed aggiunge:
Un’opportunità che MSC non si è fatta scappare conoscendo bene la professionalità delle maestranze e le potenzialità enormi del porto sia in termini di centralità nel Mediterraneo sia a livello infrastrutturale.
La richiesta, di sempre, del Coordinamento Portuali SUL è stata di puntare a nuovi investitori che credono realmente nel Terminal contenitori e intendono rilanciarlo a livelli migliori di un tempo, mantenendo i livelli occupazionali, MSC sembra andare proprio in tale direzione, infatti ha già annunciato investimenti cospicui per rinnovare ed implementare il parco mezzi, e preso specifici impegni di rilancio del porto di Gioia Tauro.
Abbiamo scioperato, manifestato e denunciato in tutte le sedi che MCT non aveva più interesse per Gioia Tauro e la prova di tutto stava nel mancato rispetto degli impegni concessori, vedi ad esempio gli investimenti da parte Contship sul piazzale, sui mezzi che ormai sono in condizioni precarie e sull’occupazione.
Intravedendo il buio all’orizzonte dopo i licenziamenti del luglio 2017, sono state consegnate relazioni dettagliate, che dimostravano il disimpegno di Contship, al Comitato Portuale, ai Ministri interessati e nelle mani del premier Conte.
Crediamo ed abbiamo sponsorizzato – tramite la Segreteria Generale del sindacato – prosegue Daniele Caratozzolo – questo processo e siamo pronti ad impegnarci in sinergia con gli enti governativi e regionali e con la nuova proprietà per la rinascita e il rilancio del Terminal, convinti che così facendo, oltre a garantire il lavoro a tutti i dipendenti MCT si potranno anche creare nuovi posti di lavoro.
La sfida è ardua, ma possiamo farcela se si inizia non solo pensando, ma fattivamente convogliando energie e strategie di crescita nel trasformare Gioia Tauro da solo terminal contenitore in “Porto”. Già, in tempi non sospetti, parlavamo di bacino di carenaggio, intermodalità, apertura dei contenitori e tutto quello che concerne la diversificazione delle attività portuali, ora è il momento di attuarle.
Inoltre l’arrivo di un imprenditore di tale portata potrebbe attrarre altri imprenditori, interessati magari al retroporto, grazie anche alle potenzialità ed opportunità legate alla Zes.
Bisogna procedere all’adeguamento delle infrastrutture ferroviarie, autostradali e portuali attraverso i fondi già stanziati e accelerare i lavori per la realizzazione delle opere finanziate, ciò rappresenta una priorità assoluta.
Il porto di Gioia Tauro a causa di scelte imprenditoriali scellerate, da “porto dei miracoli” si è trasformato in “porto delle umiliazioni” per centinaia di lavoratori e per le loro famiglie, tutti insieme dobbiamo farlo tornare agli antichi fasti per la Piana e per l’intera Calabria.

Il Coordinamento Portuali SUL