Morte migranti, superstite: eravamo 950 molti bloccati nella stiva

 Nel naufragio di un barcone, di circa 20 metri, sono morte centinaia di persone, forse 700 se saranno confermate le prime stime fatte dalla Guardia Costiera sulla base della testimonianza di un superstite eritreo. Ma non c’è certezza sui numeri della tragedia se è vero che a bordo, come riferisce uno dei sopravvissuti, potevano esserci fino a 950 persone, tra cui 40-50 bambini e circa 200 donne. 

 

 

 

UN SUPERSTITE: «MOLTI BLOCCATI NELLA STIVA»  

Un giovane del Bangladesh che è tra i 28 sopravvissuti prova a raccontare l’orrore: «Eravamo in 950. C’erano anche duecento donne e 50 bambini con noi. In molti erano chiusi nella stiva: siamo partiti da un porto a cinquanta chilometri da Tripoli, ci hanno caricati sul peschereccio e molti migranti sono stati chiusi nella stiva. I trafficanti hanno bloccato i portelloni per non farli uscire».  

 

LA PIU’ GRANDE TRAGEDIA DEL DOPOGUERRA  

Si tratterebbe della più grave sciagura del mare dal dopoguerra, peggiore anche della strage di Lampedusa (Agrigento) del 3 ottobre 2013, che fece 366 morti e 20 dispersi. I numeri devono ancora essere verificati, ma la Guardia Costiera ha confermato che il barcone che si è capovolto era in grado di portare «diverse centinaia di persone» ed era «sovraccarico di migranti». 700-900 morti, che si andrebbero ad aggiungere ai 950 dall’inizio dell’anno.