Il Cammino dello Spirito, 3 Domenica del Tempo Ordinario Anno C a cura di Don Silvio Mesiti

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TERZA DOMENICA DELL ‘ANNO

Lc. 1,1-4; 4,14-21

Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio

Come Luca, anche noi abbiamo conosciuto Gesù e gli avvenimenti da Lui operati durante la sua vita pubblica, grazie a coloro che ci hanno trasmesso la fede, per amore, si pensi ai nostri genitori, senza averLo conosciuto fisicamente.

     Come lui, anche noi abbiamo la necessità di studiare e meditare attentamente la parola di DIO, che ci è stata trasmessa, perché, come SAULO DI TARSO, dopo avere incontrato Gesù, facendo esperienza mistica nella nostra vita, possiamo essere in grado, da battezzati, di annunziare la sua salvezza a tutti gli uomini, bisognosi di verità, giustizia, e di pace in un mondo scristianizzato e privo della consapevolezza dell’infinito amore di Dio.

 “Gratis accepistis, gratis date!

Nel prologo del suo vangelo Luca premette: “…Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi e che ne furono testimoni, … anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, …in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”.

Il messaggio che Luca invia all’amico “illustre Teofilo“, può essere dunque trasmesso ed accolto, da ognuno di noi, per conoscere come Cristo ha operato nella nostra vita.

È quanto mai necessario, infatti, per verificare la nostra fede, fare un esame di coscienza e domandarci che tipo di conoscenza e di esperienza abbiamo avuto ed abbiamo di Gesù e della sua vita, per poter essere autentici testimoni della validità del suo vangelo.

Luca colloca l’episodio della presenza di Gesù nella sinagoga di Nazareth, all’inizio della sua vita pubblica, non tanto come fatto di cronaca, ma come presentazione di tutto il suo vangelo, contenente messaggi teologici, sempre attuali, ed oggi, nel contesto del giubileo, come momento di GRAZIE DEL SIGNORE,

…”In quel tempo, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere.

Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia …”

Si tratta di un UOMO scelto e mandato da Dio, ad un popolo che vive da oltre 50 anni, deportato in esilio, abbandonato e povero, in cerca di consolazione e, soprattutto, della salvezza e della protezione del vero DIO, desideroso di tornare nella propria patria, il quale annunzia:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me;

Per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore».

I gesti che Gesù compie dopo la lettura del libro del profeta Isaia, più che della TORA’, (la legge) sono rivoluzionari e segnano una nuova era fondata sulla presenza nuova di un Dio amore e misericordioso, disponibile ed attento verso “i poveri”, verso coloro che nulla hanno da offrire al loro Dio, se non il proprio bisogno di perdono e di misericordia.

Cristo “seduto“, si presenta come il vero nuovo maestro, autorizzato ad insegnare, in alternativa ai ricchi, potenti, che si ritengono detentori della verità, quali gli scribi ed i farisei.

Il libro del profeta, consegnato all’inserviente, segna la fine del vecchio testamento e l’inizio di una dottrina e di una vita nuova fondata sull’amore più che sulla potenza e la giustizia di DIO, di cui Lui, Gesù di Nazareth si presenta come IL VERO MESSIA.

                 PREGHIERA:

stasera sono a mani vuote, o Dio, niente ti posso regalare, o DIO solo L’amarezza, solo il mio peccato, solo l ‘amarezza, e il mio peccato, o DIO!” 

 “Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato“.

Parola del Signore

                                                                                       Don Silvio Mesiti

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