Il diario di Aldo Alessio al Giglio

L’inchiesta sugli inchini e i test di rigalleggiamento

La Procura di Grosseto ha depositato al Gip la richiesta di archiviazione per i vertici Costa e della capogruppo americana Carnival. Gli inquirenti hanno ritenuto che la compagnia non è tenuta a verificare integralmente la condotta dei comandanti delle loro navi che ricoprono l’incarico in base al rapporto fiduciario con l’armatore che gli da loro ampia autonomia decisionale. Sull’inchino e …

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LE OPERAZIONI DI RECUPERO DELLA M/N “CONCORDIA” – 15 Il Consiglio dei Ministri ha deciso: La Concordia sarà demolita a Genova

Nel mentre in Italia, secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione è salito al 12,6%, lo 0,8% di crescita prevista dal Def diventa un sogno e il Paese è peggio di 3 mesi fa, nonostante gli 80 euro di Renzi che non spingono ancora i consumi. Finché i giovani stentano di trovare ancora lavoro, nel mentre gli anziani per andarsene in …

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Il diario di Aldo Alessio* 13° parte: Le onde favoriscono la scelta estiva

Un po’ di storia Da Giglio Porto sali su un pullman (non molto economico) e dopo aver percorso 6 Km, su un tracciato tortuoso per raggiungere quota circa 450 metri, arrivi a Giglio Castello. L’Isola del Giglio, abitata sin dall’età del ferro, durante il Medioevo passò nelle mani di diversi feudatari, di Pisa, degli Aragonesi, della Chiesa, sino ad essere …

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Il diario di Aldo Alessio* 12° parte: La Relazione di Costa al vaglio del governo

Verso Genova, ma prestando attenzione

La relazione presentata da Costa Crociere, allegata al “Progetto di trasferimento e smaltimento” del relitto della Concordia - che motiva la scelta di Genova quale porto dove effettuare le ultime operazioni -,ora dovrà trovare anche l’approvazione del governo.

Cosa prevede il progetto di Costa Crociere? Innanzitutto che le condizioni meteo-marine dovranno essere nettamente favorevoli e cioè il trasferimento non si farà qualora ci sarà un vento superiore a 15 nodi e onde superiori a 2 metri. Nel progetto di trasferimento del relitto, Costa sostiene che l’impatto ambientale sarà di “lieve entità, temporaneo e poco significativo”.

Ma, durante i cinque giorni di navigazione necessari per raggiungere il porto di Genova, la preoccupazione maggiore rimane sempre il potenziale pericolo di sversamenti a mare di tutto ciò che è contenuto nella pancia della Concordia: acque grigie e nere, oli, saponi, pitture, generi alimentari, insetticidi, lubrificanti, idrocarburi, mastici, legni marci, smalti, ecc.

Le fasi del trasferimento

Si legge nella relazione ambientale allegata al progetto: “Durante il

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Il diario di Aldo Alessio* 11° parte: Per la demolizione Genova batte la Turchia

E’ deciso. Il relitto della Costa Concordia sarà demolito nel porto di Genova. Il via libera sarebbe arrivato dopo una riunione, tenuta il 28 Maggio nel Palazzo della Costa Crociere di Genova, alla quale hanno partecipato i vertici della Costa, il numero uno di Titan, Todd Busch, il responsabile del parbuckling (raddrizzamento) di Concordia, Nick Sloane, i rappresentanti del club Standard e quelli di Royal Sun Alliance. I

Il progetto di demolizione da 100 milioni di euro presentato al ministero da Costa Crociere è già pronto e dovrà essere approvato dalla Conferenza dei servizi convocata per il 5 Giugno dal capo della Protezione Civile Franco Gabrielli. La decisione ufficiale sarà presa dalla Costa Crociere entro il 16 Giugno. Questa volta l’Italia batte la Turchia che era la favorita e che poteva accogliere il relitto nel porto di Smirne, dove lo smaltimento avrebbe avuto costi minori (40 milioni di euro contro i circa 100 di Genova).

Ad occuparsi dell’operazione sarà la Titan Micoperi, cioè lo stesso consorzio che si è occupato del raddrizzamento della Concordia. E’ stata già indicata la probabile data della messa in galleggiamento per essere rimorchiata verso la “Lanterna” del porto di Genova: il 20 Luglio. In questi giorni il gruppo Costa insieme a legali e assicuratori sta preparando il contratto che prevede l’affidamento ai gruppi San Giorgio, Mariotti e Saipem, in collaborazione con l’Autorità Portuale di Genova, dei lavori necessari per lo smantellamento del relitto.

I rimorchiatori impiegheranno cinque giorni di navigazione per percorrere il tratto di mare di 150 miglia e portare il relitto nel terminal di Voltri del porto di Genova, zona capace di accogliere il relitto che avrà un pescaggio di 18,5 metri.

Lì, la nave sarà svuotata delle strutture interne sino ad arrivare ad un pescaggio di 15 metri. Successivamente, la Concordia sarà spostata nel molo di Levante dove saranno tagliati e asportati i ponti della nave che arriverà, così, ad avere un pescaggio di 10 metri. Poi il relitto sarà spostato in un bacino di carenaggio in grado di contenere la sua lunghezza di 290 metri, all’interno del quale avverrà la demolizione definitiva.

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Il diario di Aldo Alessio* 10° parte: La Concordia e le cronache del Belpaese

Gabbiani e mufloni: l'isola che non t'aspetti

Nel tardo pomeriggio del 2 Maggio, dopo che i sub avevano terminato il loro lavoro di taglio del tubo in profondità, un forte vento da Nord ci ha obbligato a cercare un primo riparo nella baia “Cala delle Cannelle”, con la consapevolezza che durante la notte, appena il vento si sarebbe girato a SE, sarebbe stato necessario recarsi nella parte opposta dell’Isola, precisamente nella località denominata “Torre Campese”, dove saremmo stati più riparati dal maltempo proveniente da SE.

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Il diario di Aldo Alessio* 9° parte: Obiettivo galleggiare

Il lavoro e il processo

Dall’Isola del Giglio il sole si vede sorgere dal promontorio di Monte Argentario che si protende nel Mar Tirreno in corrispondenza delle due isole più meridionali dell’arcipelago toscano: l’Isola del Giglio e l’Isola di Giannutri. Quando la mattina sorge con cielo sereno, si può osservare un’alba meravigliosa, con diverse sfumature di colori variabili dal rosso all’arancione e una intensa luce d’argento che, successivamente, si riflette e si specchia allargandosi sulle splendide acque dell’arcipelago toscano sino a baciare l’Isola del Giglio.

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Il diario di Aldo Alessio* 8° parte: Ecco perché manca la sicurezza

Di nuovo gli olandesi Pomeriggio di Pasqua è arrivato al Giglio, portato a rimorchio, un grande pontone olandese denominato “Conquest MB 1”. Gli Olandesi, da sempre, sono stati i veri maestri nei lavori a mare, hanno continuamente strappato alle acque marine parte delle loro terre, che sono state protette da incredibili, grandi e mastodontiche opere di ingegneria idraulica. Draghe, pontoni …

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Il diario di Aldo Alessio* 7° parte: Demolire è meglio che costruire

Mamma li turchi

Il relitto della “Costa Concordia”: un rifiuto da smaltire probabilmente in Turchia

Nella tragica vicenda del naufragio della Costa Concordia sono emerse due Italie, una inaffidabile, sbruffona, bugiarda, superficiale, individualista, che è rappresentata dal comandante Schettino; l’altra solidale, eroica e altruista rappresentata dal soccorso ai naufraghi prestato dagli abitanti gigliesi e dalle imprese che, con le loro maestranze, assieme alla Protezione Civile, si sono impegnate con serietà, professionalità ed alta tecnologia per il recupero e il trasferimento del relitto e per restituire, almeno in parte, e riscattare la dignità e l’onore perduto dell’Italia.

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Il diario di Aldo Alessio* 6° parte: Ecco perché Gioia Tauro è fuori

aldo alessio siIl trasferimento a rimorchio

Il business della nave Concordia non riguarda solo il lavoro atto a portarla in galleggiamento. Questa operazione è già costata più di 600 milioni di euro, bisognerà aggiungere i costi per il suo trasferimento, e inoltre ci vorranno almeno altre 200 milioni di euro per la sua demolizione,concordi galcompreso lo smaltimento anche dei rifiuti speciali. Il relitto, una volta messo in galleggiamento, sarà trasferito nel porto prescelto per la demolizione. Inizialmente, quando si era aperta la gara di demolizione tra i vari porti del mondo: Italia, Turchia, Cina, etc., la Costa Crociere per il trasferimento del relitto sino al porto di demolizione si era prenotata la “Vanguard”, cioè la nave-bacino più grande al mondo, di proprietà della impresa olandese “Dockwise” del gruppo Royal Boskalis Westminster n.v., con un contratto da 30 milioni di dollari.

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Il diario di Aldo Alessio* 5° parte: I tempi e la politica di mezzo

conc5I tempi all'italiana

Bisogna fare in fretta. Si lavora giorno e notte, senza interruzione, per completare il lavoro preparatorio finalizzato al posizionamento e alla messa in opera degli altri 15 cassoni sulla fiancata dritta del relitto necessari per portarlo in galleggiamento. Il cronoprogramma che prevedeva inizialmente il trasferimento del relitto entro Maggio 2014 per salvare la stagione turistica, dal mio punto di vista, è già saltato nei fatti. Questo ritardo non ha suscitato però particolari polemiche da parte degli amministratori locali. Infatti, in contraddizione con le loro prime dichiarazioni, sembra che i vari politici locali abbiano invitato il governo e la compagnia di navigazione Costa Crociere a lasciare il relitto là dove si trova ancora per il periodo estivo. Il sindaco Sergio Ortelli, a sua volta, aveva aperto una polemica con la Protezione Civile chiedendo che, in assenza di un preciso progetto di rimozione del relitto entro maggio, i lavori slittassero a settembre in modo da limitare al minimo i disagi durante la stagione estiva.

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Il diario di Aldo Alessio* 4 parte Il lavoro tra quel senso di morte

La forza del mare Il primo di Aprile 2014, quando sono arrivato all’Isola del Giglio, il relitto della Costa Concordia si presentava già in perfetto assetto verticale. Il primo sguardo alla Concordia è stato desolante, indimenticabile ai miei occhi, perché 26 mesi di intemperie e di acqua di mare l’hanno ridotta irriconoscibile, un vero e proprio ammasso di lamiere contorte …

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Il diario di Aldo Alessio* 3° parte

Vi spiego il cantiere e la vita qui   - Il Cantiere

Il relitto della nave Costa Concordia, che giace lì, a seguito del naufragio, ha modificato l’equilibrio naturale dell’isola deturpando la sua visione turistica e non solo. Bisognava fare in fretta e intervenire subito per il suo trasferimento e ripristinare l’ecosistema esistente prima del sinistro marittimo.

alessio concLe autorità locali erano in subbuglio perché preoccupati della perdita della loro più grande risorsa economica rappresentata dal turismo, gli ambientalisti sul piede di guerra per la deturpazione dell’isola, la Protezione Civile chiamata in causa da tutti, doveva assicurare all’intera emergenza velocità, sicurezza e tutela dell’ambiente. Le operazioni erano più facili a dirsi che a farsi, erano tutt’altro che semplici, perché le dimensioni del relitto in questione, che bisognava prima mettere in assetto verticale, poi in galleggiamento e successivamente portarlo via a rimorchio, sino al porto di demolizione, erano tutti rappresentati da numeri giganteschi: stazza lorda 114.137 t.s.l., lunghezza 290,20 mt.; larghezza 35,50 mt., altezza 70,00 mt.. Nel mondo non c’era nessun precedente sul recupero di relitti di navi passeggeri di così grandi dimensioni.

 

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Il diario di Aldo Alessio: 2 parte

aldo alessio siIl diario di Aldo Alessio*

2° parte: Le regole del mare prima di tutto

L’Isola del Giglio

L’Isola del Giglio è una piccola isola dell’Arcipelago Toscano, in Provincia di Grosseto. I residenti sono circa 1.400 abitanti, d’inverno è abitata stabilmente solo da 800 persone, mentre d’estate l’affluenza turistica, in periodi di pre-crisi, ha registrato punte anche di 20.000 abitanti. Il territorio è collinare, con macchia mediterranea, formato prevalentemente da roccia e da sedimenti granitici, la sua punta più alta raggiunge i 496 metri. La mattina nuvole basse, attratte dagli alberi e dalla vegetazione dell’isola, avvolgono la parte alta e dai fianchi della collina si vede tutt’intorno un fumobianco muoversi, levarsi e salire lentamente verso il cielo come se la montagna fosse viva e respirasse, o come se, al suo interno, vi dormisse un gigante che segnala la sua bonaria presenza attraverso l’emanazione del suo caldo respiro, che a contatto con l’aria fredda esterna si condensa in nebbiolina.

 

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Un calabrese al Giglio, il diario di Aldo Alessio: L’Ingaggio

con6Se la Costa Concordia non va in Calabria, un pezzo di Calabria va… sulla Costa Concordia. Durata lo spazio di un mattino l'illusione che il porto di Gioia Tauro venisse inserito nel novero di quelli da selezionare per lo smaltimento del relitto della nave da crociera, i calabresi sono tornati con i piedi per terra e, ora, possono contare su un'unica certezza: Aldo Alessio, già sindaco della città della Piana e leader sindacale di questo territorio, parteciperà ai lavori che precedono il trasporto della motonave verso i cantieri in cui verrà eseguito lo smantellamento. E' stato lui stesso ad annunciarlo con un post su Facebook, nel vivo di una fase politica che nella sua città si stava facendo infuocata, anche grazie alle notizie che darebbero per certa la sua candidatura alle elezioni amministrative del prossimo anno.

Il capitano di Lungo Corso, che dopo essersi allontanato dalla politica attiva nel 2006 è stato al timone della cooperativa di servizi portuali All Services, ha ripreso il suo lavoro in mare e ha pubblicato tre libri (La primavera gioiese, Cento anni di storia marinara e con Santo Manucra, Marinai in lotta), ha lasciato la sua città in questi giorni ed ha raggiunto l'isola del Giglio. Qui, stanno proseguendo le operazioni dopo il raddrizzamento dello scafo avvenuto nel settembre scorso. pianainforma.it ha chiesto ad Alessio di raccontare sito la sua nuova esperienza lavorativa, un'avventura in mare che si annuncia ricca di fascino e di notevole importanza, trattandosi di un recupero complicato per le diverse fasi in cui avverrà e, soprattutto, nuovo per via dei numeri imponenti. Alessio terrà per noi una sorta di diario di bordo, durante il periodo in cui starà lontano dalla sua Gioia Tauro e, in tal modo, potrà spiegare il suo lavoro e quello delle maestranze internazionali coinvolte.

La tragedia del Giglio, oltre al dramma per le 13 vite umane perse il 13 gennaio del 2012 e agli strascichi giudiziari col processo al comandante Schettino, rappresenta ora per l'Italia una sfida a fare in modo che la rimozione della nave avvenga il prima possibile, per limitare i danni all'ambiente e al turismo che quell'incidente ha provocato. E’ impegnata per questo una task force di profilo internazionale messa sù dal dipartimento della Protezione Civile. Alessio farà parte delle decine di squadre che, ciascuna con il proprio compito nell'ambito di un'organizzazione che dovrà essere perfetta, si cimenteranno in un'impresa mai vista: trasportare verso un porto che ancora non si conosce e smontare pezzo a pezzo la nave. Il suo racconto, ovviamente, servirà non solo per capire la delicatezza di un lavoro grazie alla cui riuscita l'Italia tenterà di recuperare quell'immagine che le modalità della tragedia avevano compromesso; ma anche a capire come e perché era sembrata infondata e fantasiosa la speranza che Gioia Tauro si potesse candidare ad ospitare quei cantieri che, almeno per due anni, lavoreranno il relitto che dovrà essere smaltito.

Saranno Piombino, Palermo o Genova a vedersi riconosciuta in questo caso la palma di "porto d'eccellenza", ed è certo che il terminal calabrese - dedicato esclusivamente al trasbordo di container e auto - non è stato mai attrezzato in questi anni per la cosiddetta polifunzionalità, con la predisposizione di bacini in grado di far eseguire i prolungati lavori che si richiedono a bordo della Concordia. Questa è la verità, anche se nei giorni in cui a Gioia Tauro infuriava la polemica contro il governo Letta, per il previsto trasbordo nel porto delle armi chimiche siriane, qualche politico ha voluto lanciare sul tavolo la "carta della Concordia", come contropartita per il via libera che il territorio avrebbe dovuto dare alle operazioni per il disarmo dell'arsenale militare siriano. Era una carta falsa che ha alimentato speranze e illusioni di nuovi posti di lavoro, le ultime di una lunghissima serie per un porto che, chiuso ad ogni ipotesi di utilizzo integrato a quello del transhipment, e ancora inchiodato dal ricorso massiccio alla cassa integrazione, vede scemare ogni prospettiva di rilancio. Anche di questo ci racconterà Alessio.

 

A noi non resta che augurare a lui e ai nostri lettori buona navigazione.

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aldo alessio siUn ingaggio a termine. Appena due mesi. Partenza per l’Isola del Giglio per partecipare, nel mio piccolo, nella più grande impresa che l’uomo abbia mai programmato per il recupero del relitto del più grande naufragio che sia mai avvenuto nella storia millenaria della marineria mondiale: la M/N “Concordia” della Costa Crociere, al comando di Francesco Schettino. Una di quelle imprese che, comunque la si vuole, lascia un segno indelebile: sicuramente una esperienza indimenticabile, unica, da non perdere.

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