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Gioia Tauro, in manette le donne del clan “GRASSO-CACCIOLA” di Rosarno VIDEO

È in corso dalle prime ore di questa mattina un’operazione dell’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina, in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 45 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione di armi, danneggiamento e altri reati.
La misura in esecuzione conferma in toto l’impianto accusatorio dell’indagine, avviata nel settembre 2017 dai militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro sotto la direzione della DDA reggina, che il 9 luglio scorso ha consentito di sottoporre a fermo di indiziato di delitto 32 soggetti, ritenuti elementi di spicco di due pericolose cosche della ‘ndrangheta di Rosarno, entrambe dedite alle estorsioni e all’importazione di quintali di cocaina purissima dal Sudamerica e di hashish dalla Spagna e dal Marocco, destinate a varie piazze di spaccio in Lombardia, Piemonte e Sicilia.
Oltre ai destinatari del fermo, fra gli arrestati figurano altre 7 persone, non destinatarie del fermo del 9 luglio, con ruoli di rilievo nelle due cosche rosarnesi. In particolare, emergono le responsabilità penali di quattro donne, che con le loro condotte hanno apportato un contributo sostanziale al perseguimento dei fini illeciti dell’articolazione mafiosa, favorendo la veicolazione dei messaggi fra i vari affiliati, anche con quelli detenuti, e gestendo in prima persona le iniziative imprenditoriali avviate per riciclare il denaro ricavato dal narcotraffico.