La Polizia arretra a Gioia Tauro, la protesta del Siulp

Anche il territorio Calabrese verrà coinvolto in questa sottrazione di sicurezza attraverso lo smantellamento di diversi presidi. Dal micidiale progetto che il Ministero ha di fatto posto in essere già dallo scorso anno, allorché ha decretato, tout court, il trasferimento del Reparto Prevenzione Crimine Calabria – Sede di Rosarno, nella lontana Scuola Allievi Agenti di Vibo Valentia, oggi si legge nell’ormai formulato ed operativo decreto che il Viminale intende sopprimere ancora nella provincia di Reggio Calabria altre importantissime e funzionali strutture. La falce ministeriale si abbatterà sulla Squadra Nautica, unico presidio reggino munito di motovedette per il controllo del litorale e delle acque territoriali, distintasi negli anni per i numerosi interventi volti alla salvaguardia delle vite umane in mare e gli innumerevoli controlli di natanti di piccolo cabotaggio e acquascooter che scorrazzano nelle acque prossime alle spiagge con conseguente pericolo per i bagnanti. Spicca su tutto l’encomiabile intervento che nel 2007 valse il salvataggio di circa 30 persone gravemente ferite che viaggiavano da Reggio Calabria a Messina sull’aliscafo “Segesta” che entrò in collisione con la m/n “Susan Bochard”. Vi è da aggiungere che gli Uffici della Squadra Nautica sono allocati all’interno della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria e, pertanto, a costo zero (quale il risparmio per la spesa pubblica? Qualche decina di litri di carburante ed i pochi operatori specializzati?).Ed ancora la “lista nera” continua con la soppressione del Posto di Polizia Ferroviaria di Locri che lascerà incontrollata tutta la tratta ferroviaria Reggio – Catanzaro Lido ed i convogli che la percorrono con i conseguenti disagi e pericoli per i viaggiatori e gli operatori del settore ferroviario. La soppressione del Posto di Polizia Ferroviaria di Gioia Tauro che, anche in questo caso produrrà gli stessi negativi effetti e lascerà sguarnita la tratta Villa San Giovanni – Lamezia Terme. Anche questi Uffici sono a costo zero poiché ospitati nelle strutture di proprietà delle Ferrovie Italiane.  E non finisce qui, si è arrivato anche a decretare la sciagurata chiusura dell’Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima dello Scalo portuale di Gioia Tauro. Chi conosce il Porto di Gioia Tauro e la sua importanza strategica internazionale che lo vede crocevia dei traffici mercantili del Mediterraneo e delle rotte da e per l’Asia e le Americhe, con le conseguenti necessità di sicurezza che ne derivano, può facilmente comprendere quale potrebbero essere gli scenari catastrofici che si innesterebbero qualora il Ministero dell’Interno dovesse perseverare nel suo progetto. Per far meglio comprendere come sia strategica e funzionale allo scopo la presenza di un presidio di Polizia così importante ed il suo mantenimento, visto che, peraltro è a “costo zero” in quanto i locali che lo ospitano sono in concessione gratuita da parte dell’Autorità Portuale, di seguito si elencano alcuni dati statistici inerenti le attività svolte nell’anno 2013, con una previsione di un cospicuo incremento per il 2014/2015 atteso l’imminente arrivo delle navi della compagnia “Maersk”:

 

* navi controllate

1.571

* marittimi identificati e controllati

35.673

* visti rilasciati

345

* shore pass (permessi temporanei di uscita dal porto)

circa 4.000

* pattuglie in controllo del territorio

circa 1.400

L’attività di polizia giudiziaria ha, inoltre, consentito l’individuazione di numerosi soggetti dediti ad attività criminali di vario genere, culminate anche con il sequestro di cospicue quantità di sostanze stupefacenti. Non di meno appaiono preoccupanti i recentissimi episodi intimidatori verificatisi all’interno dello scalo marittimo, ed in particolare alcune centinaia di munizioni cal. 9 rinvenute disseminate nei pressi delle sofisticate attrezzature scanner in uso alla Dogana che consentono il controllo del carico dei containers. Altro episodio allarmante è il gravissimo gesto intimidatorio perpetrato nei confronti di un funzionario della Dogana sulla cui auto è stato fatto trovare un coltello di considerevoli dimensioni, del tipo da macellaio.

Anche l’attentato perpetrato da ignoti in danno della ditta De Masi, contigua all’area portuale, dimostra come l’efferatezza delle consorterie mafiose lanci sfide continue allo Stato. Per inciso l’area in questione è percorsa giornalmente dalle pattuglie della Polizia di Frontiera Marittima che interagiscono anche nella vigilanza della Darsena di servizio del Porto, dove qualche settimana addietro, proprio personale che espletava servizio di controllo del territorio, ha sorpreso e denunciato due cittadini rumeni intenti a rubare il carburante dal serbatoio di un motopeschereccio.

Si intravede nel dispositivo ministeriale anche la possibilità, sicuramente non remota, della soppressione di vari altri Uffici, tra cui alcuni Commissariati di P.S. laddove siano presenti anche presidi territoriali dell’Arma dei Carabinieri.

L’auspicio, quindi, è che il Ministero dell’Interno, rivedendo radicalmente, le sue posizioni, anche alla luce di quanto precede, receda dalla soppressione di quegli Uffici della provincia di Reggio Calabria inseriti nell’in felice “lista”.

Reggio Calabria, 06 Marzo 2014

La Segreteria Provinciale

I rappresentanti sindacali di base

Dr. Gianluca Castagna

Giuseppe Ranieri