ROSARNO: Grande Sud: Sindaco Tripodi da sfiduciare

Cosa è successo veramente? Quali sono questi motivi così gravi e pesanti che hanno indotto due professioniste molto stimate, di grande spessore culturale e fortemente legate al proprio partito, ad abbandonare lo scranno consiliare? Certamente, si tratta di questioni di rilievo fondamentale che hanno impedito alle stesse di poter stare accanto al Sindaco.

 

Non, certamente, problemi politici in quanto le stesse sono abituate al dialogo ed alla discussione. Sicuramente qualcosa di molto più grave ed inquietante. Cosa può stare dietro a queste dimissioni? Grande Sud chiede, come tutti i cittadini di Rosarno, di sapere la verità e di conoscere le vere ragioni delle inaspettate dimissioni. Il silenzio è omertà e tende a coprire possibili situazioni inquietanti. Ed, allora, è indispensabile che la D’Agata e la Borgese chiariscono con trasparenza la loro posizione e cosa effettivamente addebitano al Sindaco. Certo è che non solo la Tripodi si è dimostrata incapace della ordinaria amministrazione, ma ha dato prova di un totale disinteresse per la sua città e per i cittadini di Rosarno, facendosi attirare solamente da pseudo premi alla legalità che, certamente, non merita. Una farsa che ancora una volta ha gettato nel ridicolo la città di Rosarno. Abbiamo chiesto e chiediamo ancora alla Tripodi di enunciarci quali siano le azioni antimafia che ha portato avanti. I cittadini non ravvedono nessun comportamento che possa rientrare in tale veste che gli è stata, ingiustamente, cucita addosso. Anzi a dire il vero i segnali sono di senso opposto: a) Non è stata minacciata per come accertato dalla Corte di Appello (sentenza: il fatto non sussiste) e, quindi, il contenuto della incriminata lettera ha sicuramente un significato diverso. Perché, sul punto, è calato un silenzio inquietante? b) La Sindaca, sia nella qualità che in proprio, non si è costituita parte civile, contravvenendo ad una delibera del Consiglio Comunale. Perché? c) Non risulta che vi sia stata una forte azione nel settore delle costruzioni abusive contravvenzionate e che vi siano stati i dovuti provvedimenti di legge. Anzi? d) Non sembra che vi sia stato un adeguato controllo sull’ufficio urbanistico e che sulle opere pubbliche vi sia stata la dovuta attenzione. Anzi? e) Non sembra che il Sindaco abbia speso molte parole per sostenere le forze dell’Ordine e la Magistrature per le innumerevoli e brillanti operazioni avvenute a Rosarno. Perché? f) Silenzio assoluto ed assordante sull’ordine pubblico. Rosarno sembra un’isola felice, come un tranquillo paesino del Trentino. Ed, invece, i cittadini hanno dovuto costituire un Comitato per sollecitare interventi concreti e rivolgersi al Prefetto. Perché? g) Silenzio inquietante sul taglio degli alberi del Bosco, sulla devastazione del Parco archeologico (stranamente un cancello sempre aperto ed il sistema di videocamera non funzionante!) e sull’anomalo consumo dell’acqua. Nessuna indagine amministrativa e nessuno intervento. Perché? h) Una maggioranza consiliare che si nasconde sulla richiesta della minoranza di offrire la cittadinanza onoraria, nella sua qualità e quale rappresentante dell’ufficio, al Procuratore Capo, Dottor Giuseppe Pignatone. Perché? E tanti altri episodi e comportamenti che si potrebbero ancora elencare, ma che verrebbero solo ad aggravare una situazione pacifica e che non rappresenta, certamente, quella reale e concreta legalità che si è tentato di far passare, imbrogliando l’informazione. Però, i cittadini di Rosarno conoscono la realtà dei fatti e si interrogano: come mai nessun interviene per ripristinare la verità? Perché si consente la prosecuzione di una farsa del genere? Nel mentre il paese muore e la povertà raggiunge vette inaspettate. Nel mentre, la piccola criminalità opera indisturbata con rapine, furti, estorsioni, usura. E possibile tutto ciò? E’ ragionevole e tollerabile? E solo per ricordare la gestione amministrativa, solo ad esempio, non può non ricordarsi la vicenda dei PISU: oltre 14 milioni di euro che Rosarno rischia di perdere. I tempi sono strettissimi ed è molto difficile che si riesca a completare l’iter amministrativo. Se ciò dovesse accadere non solo un danno gravissimo, ma anche la beffa di non poter più rimediare. Ma, Grande Sud non permetterà che la questione passi in silenzio: se dovessero perdersi i PISU o parte di essi, si chiederà l’intervento della Corte dei Conti affinchè chi ha sbagliato paghi le somme personalmente che la comunità ha perso. E’ giusto e corretto che ognuno si assuma oneri ed onori. La bilancia non può, sicuramente, pendere da una sola parte. Ed allora in tale disastro amministrativo, morale, economico, intellettuale vi è una sola via per chi ha usato ripetutamente il Super Attak per incollarsi alla poltrona: una adeguata e articolata mozione di sfiducia al Sindaco Tripodi ed alla sua inesistente amministrazione che dovrà essere discussa e decisa in Consiglio Comunale ed ove ogni consigliere si dovrà assumere la pesante responsabilità di far cessare ragionevolmente questo disastro o di portare ulteriormente al baratro la città. Una responsabilità che deve essere assunta in modo tale che nessuno possa poi nascondersi nell’ambiguità. Anche perché, le conseguenze non solo saranno politiche, ma, certamente, anche di diversa natura per tutti i danni che sono stati causati dalla mala gestione della cosa pubblica. E se non dovesse bastare ciò una petizione pubblica per mandare a casa una Sindaca che non ha alcuna dignità e che avrebbe dovuto, anche per il ruolo che riveste, avere un poco di rossore e mettere in salvo il salvabile.

 

Lì, 19 settembre 2013.

Il Gruppo Consigliare del Grande Sud