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Vibo valentia: Denunciati 5 sogetti per frode fiscale. Sequestrati beni per un valore di 844.000 Euro. Disposto un divieto di esercitare l’attivita’ d’impresa

La Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha notificato un’ordinanza applicativadella misura cautelare interdittiva e contestuale decreto di sequestro preventivodi beni emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di ViboValentia – Dott.ssa Marina Russo – nell’ambito di un procedimento penale acarico di 5 soggetti indagati, a vario titolo, per reati tributari, previsti e puniti dalDecreto Legislativo n. 74/2000, per avere presentato fraudolenti dichiarazioniannuali dei redditi, relative agli anni d’imposta dal 2011 al 2018, utilizzandofatture per operazioni inesistenti.Le indagini, dirette dal Procuratore della Repubblica – Dott. Camillo Falvo e dalSostituto Procuratore – Dott.ssa Concettina Iannazzo, eseguite dal Nucleo dipolizia economico-finanziaria di Vibo Valentia, guidato dal Maggiore GiuseppeFroio, hanno preso in esame una complessa, insidiosa ed articolata frodefiscale ideata dal principale indagato, a carico del quale il Giudice ha imposto ildivieto di esercitare l’attività imprenditoriale per un anno, nella sua qualità dirappresentante legale di una società a responsabilità limitata operante a ViboValentia nel settore della installazione di impianti di telecomunicazione edelettronici.Le attività investigative sono scaturite dalle risultanze emerse a conclusione diuna verifica fiscale eseguita dal Reparto, nei confronti della predetta società,finalizzata all’acquisizione e reperimento degli elementi utili all’accertamentodelle imposte dovute ed alla repressione delle violazioni tributarieamministrative e penali.

 

Guardia di FinanzaCOMANDO PROVINCIALE VIBO VALENTIAFin dagli inizi del controllo, gli operanti hanno colto i tratti distintivi di uncomplesso meccanismo di frode, volto a consentire l’evasione delle imposte suiredditi e sul valore aggiunto, mediante l’emissione di fatture per operazioniinesistenti emesse da imprese qualificabili come “cartiere”, create dalrappresentante legale della società sottoposta a verifica.Infatti, nell’ambito degli accertamenti svolti, è stata rilevata l’esistenza diun’unica realtà imprenditoriale costituita da n. 06 soggetti economici:2 società s.r.l.; 2 cooperative; 1 ditta individuale; 1 società estera con sede inRomania, tutte riconducibili all’ideatore del sistema truffaldino, che haconsentito alla società oggetto di verifica di realizzare, indebitamente, unamaggiore deduzione di costi e detrazione di imposte. Nello specifico, la falsa fatturazione da parte di imprese terze delle prestazionidi servizio rese dal personale dipendente ha permesso alla società verificata ealla ditta individuale di:dedurre ai fini delle imposte sui redditi e dell’I.R.A.P. l’imponibile delle fattureemesse dalle cooperative;detrarre ai fini dell’I.V.A. l’imposta relativa alle suddette fatture;aumentare i costi al fine di ridurre il reddito fiscale da sottoporre a tassazione.Le prestazioni di servizio fatturate dalle due cooperative venivano nella realtàeffettuate nei medesimi locali e con le stesse attrezzature (come attestatoanche dai contratti di appalto stipulati) della società verificata (con sede legaleed operativa coincidente con quella delle cooperative).Le fatture in argomento erano funzionali a far risultare elementi passivi fittiziderivanti dalle prestazione di servizio rese da terzi, laddove, invece, erano resedalla società.

 

Guardia di FinanzaCOMANDO PROVINCIALE VIBO VALENTIANel corso della verifica veniva utilizzato anche l’istituto della cooperazioneinternazionale amministrativa, tramite il II° Reparto del Comando Generale dellaGuardia di Finanza, che ha permesso di effettuare approfonditi accertamenti neiconfronti di una società di diritto rumeno, creata ad hoc dal principale indagatocome cartiera, utilizzata per emettere ulteriori fatture false per un importo dicirca 350.000 euro. Complessivamente, l’attività di servizio ha consentito di accertare l’emissione difatture per operazioni inesistenti per un importo di 3.100.000 euro, l‘utilizzo difatture per operazioni inesistenti per un importo di 3.000.000 euro,con la denuncia alla locale A.G. di 5 soggetti, per i reati di dichiarazionefraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e diemissione di fatture per operazioni inesistenti, quantificando il profitto dellafrode in 844.000 euro, sottoposti a sequestro in data odierna, a carico delleimprese coinvolte nella frode e dei rispettivi legali rappresentanti in caricaall’epoca dei fatti: -S.V.M., legale rappresentante di due società S.r.l. e titolare di una dittaindividuale;-S.L., legale rappresentante pro-tempore di una società cooperativa;-G.D., legale rappresentante pro-tempore di una società cooperativa;-T.R., legale rappresentante pro-tempore di una società cooperativa;-T.A., legale rappresentante pro-tempore di una società cooperativa.L’operazione di servizio testimonia l’impegno e l’efficacia dell’azione dicontrasto della Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria,all’evasione fiscale, che produce effetti negativi per l’economia, ostacolando lanormale concorrenza tra imprese, danneggiano le risorse economiche delloStato ed accrescendo il carico fiscale per i cittadini fiscali.