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Abusivismo e rischio per la salute del consumatore: il punto della Federazione Professionisti del Benessere di Confcommercio Reggio Calabria

In questi giorni di profonda apprensione per la situazione sanitaria che sta vivendo il nostro Paese a seguito dell’esplosione del contagio da Covid 19, meglio conosciuto come Coronavirus, i professionisti del settore vogliono richiamare l’attenzione dei consumatori.
Ora più che mai occorre non abbassare la guardia sul fronte dell’igiene non solo personale , ma anche dei luoghi in cui si fruiscono i servizi. “Le quotidiane occasioni di contagio da infezioni- spiega Rosalba Pizzi, Presidente della Federazione Professionisti del Benessere di Confcommercio Reggio Calabria, sono più frequenti di quanto si pensi, soprattutto per chi fa uso di servizi sulla persona svolti in maniera abusiva, alimentando il lavoro sommerso”.
Il rispetto delle norme igieniche sollecitato negli ultimi giorni è prassi obbligatoria di legge per le imprese dei settori estetica e benessere.
“Un centro, regolarmente aperto, ha l’obbligo di seguire tutte le procedure di disinfezione, sterilizzazione e sanificazione delle strumentazioni e degli ambienti, continua la presidente Pizzi, oltre a munirsi di ogni dispositivo previsto per la sicurezza dei luoghi di lavoro e aperti al pubblico.
In queste ore di ansia da Coronavirus è opportuno prestare attenzione ai possibili rischi derivanti da un operatore del sommerso che lavora senza obblighi né controlli”.
Ad esempio molte volte si è soliti ricevere a casa propria estetiste che effettuano massaggi : “che sarà mai?” si potrebbe facilmente dire, ed invece i rischi per la salute sono molteplici.
“Gli oli impiegati per il massaggio, così come la divisa ed il lettino portatile non sempre- sottolinea Rosalba Pizzi- vengono igienizzati, dopo aver trattato un cliente, nemmeno con la semplice amuchina, e quindi colui che segue all’appuntamento successivo può facilmente essere infettato da qualsiasi virus e batterio presente sulle strumentazioni. Anche il pedicure curativo, dove l’utilizzo di strumenti come tronchesi , lime e tagliaunghie se non correttamente sterilizzati possono diventare veicoli per infezioni di vario genere. Così come, nel campo dell’acconciatura, per un servizio piega o altri trattamenti sul cuoio capelluto , spesso vengono usate spazzole pettini o altri attrezzi non sterilizzati da un cliente altro senza nessun utilizzo di prodotti specifici che servono a sterilizzare tali strumenti “. Oltre a impiegare le corrette norme igieniche-sanitarie, recentemente ricordate dal Ministero della salute, i consumatori devono prevenire, affidandosi ai professionisti del settore che esercitano la propria attività in modo legale e tracciabile, la possibilità di contrarre qualsiasi tipo di infezione.

“I consumatori-clienti, ha concluso la presidente della Federazione Professionisti del benessere di Confcommercio Reggio Calabria, Rosalba Pizzi, devono essere consapevoli dei rischi a cui si espongono rivolgendosi ad operatori non regolari e fuori controllo.
Rischi che, purtroppo, non sono circoscritti all’ emergenza sanitaria del momento.
I clienti dei centri estetici e dei saloni di acconciatura regolarmente autorizzati , possono stare tranquilli. Quando un’attività esercita in modo trasparente e lecito i clienti hanno la certezza di usufruire dei propri servizi nella massima igiene. Chi alimenta il mercato del sommerso non solo reca danno all’economia “sana” dei territori, ma può mettere in pericolo la propria salute”.