Aeroporti calabresi: Soluzione ottimale una societa’ unica regionale

Nei giorni scorsi Francescantonio Liberto, presidente regionale, e Salvatore Lucà, segretario generale di Confartigianato Calabria, hanno incontrato una delegazione di dipendenti della società di gestione dell’Aeroporto di Crotone e un gruppo di imprenditori turistici che hanno manifestato le loro difficoltà ad organizzare il lavoro  per  la situazione generale della mobilità regionale e le preoccupazioni per la situazione  occupazionale, tenuto conto della grave crisi finanziaria della società di servizi. Considerato anche l’allarme lanciato nelle settimane scorse dagli amministratori della Sogas  che gestisce l’aeroporto di Reggio Calabria, il Presidente Liberto ed il Segretario Lucà hanno  proprio  ritenuto doveroso lanciare un allarme sulla  condizione deficitaria  degli aeroporti in Calabria.

 

Liberto in apertura  della riunione ha sottolineato  che l’Associazione più rappresentativa in Calabria nell’ambito dell’artigianato e delle PMI ha l’obbligo inderogabile di  dire la sua su una situazione  paradossale  che vive e contraddistingue  tutto il comparto aeroportuale, cioè quel settore che in un contesto regionale  deficitario per la mobilità in generale  rappresenta un comparto strategico per far uscire la nostra Calabria da questo tunnel pauroso.

 

Lucà ha rassicurato gli interlocutori assicurando il personale interessamento e  della dirigenza Confartigianato ad una vicenda che sta diventando una storia infinita. E’ ormai da tantissimo tempo che abbiamo la convinzione e proponiamo molto sommessamente l’unica soluzione ottimale per i tre aeroporti calabresi, ossia LA COSTITUZIONE DI UNA SOCIETA’ UNICA REGIONALE  DI GESTIONE, al fine di ottimizzare seriamente la gestione di tutto il sistema aeroportuale regionale.

 

Non è più possibile assistere inerti a quanto accade ormai da tempo immemore in Calabria circa il tema della mobilità, nel quale registriamo delle diversità e delle divisioni che non sono più accettabili e che sono state causate anche da una politica che ha ragionato per campanilismi, difendendo interessi locali senza mai interessarsi a quelli di sistema.  Oggi vi è quindi la necessità non più procrastinabile di dare risposte concrete per il futuro del nostro territorio, garantendo da un lato una adeguata mobilità agli imprenditori e  ai cittadini tutti e  dall’altro la giusta tranquillità ai dipendenti di tutte delle società operanti oggi in Calabria che vivono, chi di più chi di meno,  nell’incertezza totale.

 

I numeri dei tre aeroporti, se gestiti unitariamente farebbero invidia a tanti altri poli che, oggi, sono invece in una situazione decisamente migliore della nostra. Gli oltre tre milioni di passeggeri, con le potenzialità di crescita possibili, rappresentano infatti numeri importanti.

 

Ed a proposito di ottimizzazioni e di “strategia si sistema”, Liberto e Lucà hanno dichiarato che  i tre  aeroporti calabresi non operano in concorrenza tra loro e anzi la loro specifica operatività futura è destinata ulteriormente a consolidarsi come “sistema” in virtù delle proprie specializzazioni. Lo scenario rilevato sui tre aeroporti nei Quaderni del PON Trasporti presuppone, infatti, quanto segue: (i) Lamezia Terme: traffico di linea e traffico cargo in sinergia con il porto di Gioia Tauro; (ii) Reggio Calabria: traffico di linea point-to-point (turismo a destinazione Sud Calabria e Sicilia); (iii) Crotone: traffico charter – low cost (turismo a destinazione costa jonica) e oneri di servizio pubblico. 

Si ritiene dunque che da un progetto di gestione unica tutte le strutture aeroportuali regionali possano ricavare benefici, al contrario delle opinioni di alcuni politici catanzaresi che vedono invece questa eventualità esclusivamente come un danno per Lametia.

 

Lametia, Crotone e Reggio Calabria, se ben gestiti, possono invece rappresentare il vola