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“Anatomia al femminile”: Un percorso alla scoperta di sé stessi, del proprio corpo e della propria femminilità. A Villa San Giovanni il seminario organizzato dall’Associazione “Grace”

Un percorso alla scoperta di sé stessi, del proprio corpo, della propria femminilità in tutte le sue manifestazioni. È stato il leitmotiv del seminario teorico-pratico “Anatomia al femminile” organizzato dall’Associazione “Grace”, guidata da Lidia Papisca, e ospitato domenica scorsa all’Hotel “La Conca” di Villa San Giovanni.
Domande e risposte sulla ginecologia, per avere indicazioni naturali ai problemi più comuni della donna a cura di Caterina Arcanà. Una donna vulcanica ma al contempo pacata, attenta, riflessiva con lo sguardo e le orecchie rivolte verso gli altri. Un curriculum di tutto rispetto il suo, con alle spalle anche il volontariato in Africa e Guatemala. Laureata in Medicina e Chirurgia, specializzata in Ginecologia e Ostetricia, in sessuologia, in psicoterapia, in omeopatia classica la dottoressa ha dialogato su temi “femminili” attraverso una visione naturale e globale della persona per approfondire e conoscere meglio la propria ciclicità in quanto donna. Non un monologo medico ma un vero e proprio percorso in cui si sono condivise emozioni, approfondimenti e riflessioni.
Dall’era Paleolitica, con la Venere di Laussel, ai giorni nostri per riprendersi il piacere, riconoscere le emozioni e saperle vivere. Più volte è stata ribadita la meraviglia dell’essere donna perché la donna non è solo un corpo da controllare e visionare ma – come ha spiegato Caterina Arcanà – un individuo unico, con la sua storia e con il suo modo di raccontarsi. La donna come ciclo infinito. È sorgente di vita, dal suo grembo nasce ogni cosa; simboleggia il trascorrere del tempo, delle stagioni, le fasi lunari. Bisogna essere consapevoli della propria bellezza esteriore ed interiore, bisogna prendersi cura di sé senza oltraggiare la propria natura, semplicemente imparando a valorizzarsi e a credere in sé stesse. “La Venere di Laussel, risalente a più di 20 mila anni fa, è una delle prime raffigurazioni femminili che ci insegna la meraviglia dell’unicità. La donna raffigurata è modellata con forme tonde, seni esuberanti e grosse natiche, non è certo una ‘normale’ rappresentazione della perfezione ma è unica. Unica come ogni donna”.
Il seminario è stato strutturato sia in chiave medico-scientifica che in chiave olistica per un approccio alla persona a 360°. Una parte, infatti, è stata dedicata ad esercizi di respirazione per armonizzare il proprio corpo e ritrovare un profondo senso di benessere psico-fisico. Vivere è respirare, respirare è vivere. “Essere consapevoli del proprio respiro ci aiuta ad essere consapevoli di noi stessi. È il primo atto che compiamo entrando in questa realtà e l’ultimo che compiamo uscendone. Respirare è lo scambio tra l’interno e l’esterno, il dare e il ricevere, entrambi necessari”. Cara donna, la forza è dentro di noi. Sta a noi scegliere cosa vogliamo per la nostra vita. Cerchiamo di liberarci dai condizionamenti che noi stesse ci costruiamo e recuperiamo il piacere di osare e di rischiare. “In fondo cosa può succedere di grave se mettiamo da parte qualche responsabilità di troppo per ricercare la nostra felicità? La forma più gratificante di potere si esprime come sintonia tra il mondo interno e il mondo esterno. Sviluppando amore verso noi stesse- ha concluso Caterina Arcanà – possiamo costruire le circostanze esterne che meglio rispondono alle nostre esigenze più profonde”. Questa sintonia è il cuore del potere femminile.