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Animazione Territoriale, su Strategie di possibile sviluppo e pertinenti argomentazioni sulle misure 16.4 e 16.9. Una proposta della Fai Cisl e della Cisl di Reggio Calabria

In continuità con l’iniziativa del 26 Aprile 2019, tenutasi presso l’aula consiliare del comune di Bagnara, la Fai Cisl e la Cisl di Reggio Calabria, si prefiggono, mediante apposita animazione territoriale, di rispondere all’esigenza di assumere maggiore consapevolezza sull’importanza di risanare, tutelare e salvaguardare, in tutte le sue forme, la ruralità e l’intero nostro entroterra.
Una collina che degrada in un tempo che perde il contatto con la terra e i benefici di avere un’ampia oasi di biodiversità in armonia con il contesto locale.

Una collina che deve poter rivivere e pensare alla possibilità di arrestare il continuo spopolamento, mediante progetti idonei e iniziative diffuse, destinati a creare opinione e sinergia creativa tra i giovani per fare ricerca e avviare possibili attività produttive in piena sintonia con il delicato equilibrio ambientale.
È per tentare di dare risposte a queste esigenze che abbiamo elaborato una vera e propria strategia di sviluppo per questi luoghi dal paesaggio splendido e senza pari.

Una strategia che mette insieme diversi progetti integrati da realizzare con il protagonismo principale dei giovani, organizzati in cooperazione e relative forme di consorzi o gruppi di costante collaborazione di scopo.

Una strategia per favorire il ricambio generazionale nel settore idraulico forestale, alle prese con l’enorme esodo a seguito dei copiosi pensionamenti e blocco delle assunzioni ormai datato 1983.

Una strategia per creare una grande oasi della biodiversità con la funzione di animare una via concreta legata alla salute e al benessere per coloro i quali intendono vivere questi luoghi, attraverso la permanenza nei paesini, borghi e case contadine ristrutturate, in uno stile pensato per accogliere, con tutti i confort, approfittando di quest’annunciata fiscalità di vantaggio, i pensionati delle aree del nord Italia, nord Europa e del mondo.

C’è l’idea di sviluppare tutte quelle attività possibili, tipiche di questo Appennino Aspromontano, riportate in maniera dettagliata nel piano di rilancio e strategia progettuale che presenteremo.
I circa cento giovani, con meno di trentacinque anni, presenti in tutta l’area considerata, devono animare l’intero impianto strategico di sviluppo dell’entroterra con una progettazione compatibile con i luoghi e rispettosa dell’ambiente senza veleni e rivolta ad aumentare il benessere ambientale, umano, animale.

Devono creare dei veri luoghi della salute e del benessere, mediante una produzione autoctona, fatta di semi antichi e orti naturali, turismo rurale, culturale, religioso sostenibile e riprendendo quell’artigianato agropastorale in via di estinzione che sappia tornare alla lavorazione del legno, della ginestra, del ferro battuto, dell’argilla, nonché di tutti quei metodi antichi di lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli e della pastorizia, ancora presenti e utili per dare un senso unico e compiuto ad una via enogastronomica di riconosciuta qualità.

Un’oasi della biodiversità, guidata dai giovani, fatta di cose concrete, che parta dall’allevamento organizzato delle api, come vere sentinelle sulla salubrità ambientale e al contempo aiuti il rilancio economico, superando lo spopolamento attuale, vero dramma per queste nostre comunità .

Questi sono stati gli argomenti oggetto del confronto tenutosi giorno 10 Giugno 2019 a San Ferdinando presso, la Sabatino logistica .