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Antonietta Santacroce: “Il Festival d’Autunno ha riportato entusiasmo, cultura e grandi eventi a Catanzaro”

E’ stato l’anno delle ContaminAzioni, dell’approfondimento culturale e musicale percorso con grande entusiasmo e straordinario coinvolgimento del pubblico, dalla XVIII edizione del Festival d’Autunno, diretto ed ideato da Antonietta Santacroce, da poco conclusosi con un successo significativo in termini qualitativi e numerici. Nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Catanzaro grande era la soddisfazione del direttore artistico.

LA DICHIARAZIONE. «Quella di quest’anno – ha dichiarato Antonietta Santacroce – è stata una edizione che non sarà dimenticata. L’inusualità di proporre eventi gratuiti in dieci giorni consecutivi e il desiderio di essere presenti, malgrado il difficile momento, ci ha dato la forza di affrontare e vincere una nuova sfida. Siamo stati ripagati dalla risposta entusiasta del pubblico non solo calabrese, ma proveniente anche da altre regioni d’Italia. Soprattutto dalla vicina Sicilia e dalla lontana Lombardia. Un segnale importante che pone il Festival d’Autunno, sempre più, al centro dell’attenzione per la sua intensa e originale attività culturale e per l’attrattiva turistica nei confronti della Calabria».

DAI CLASSICI NAPOLETANI AL BLUES. Una edizione che ha allargato i suoi orizzonti, abbracciando tutte le ContaminAzioni di cui si è nutrita e arricchita. Un cartellone particolarmente impegnativo, con venti eventi, durante i quali sono state raccontate storie interessanti e si sono esibiti artisti con linguaggi musicali diversi. A inaugurare il Festival è stata la musica tradizionale partenopea, riletta e interpretata da Peppe Servillo con la sua riconosciuta arte teatrale, accompagnato dai Solis String Quartet, evento trasmesso on demand sul canale Vimeo di “Italiana” (portale del MAECI) e sul nuovo portale italiafestival.tv, e promosso dagli IIC, le Ambasciate e i Consolati nel mondo. Un concerto inserito nel progetto “Estate all’Italiana Festival”, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con ItaliaFestival, l’associazione multidisciplinare formata da alcuni tra i più prestigiosi Festival italiani alla quale afferisce anche il Festival d’Autunno.

Le narrazioni rock di Ezio Guaitamacchi con Andrea Mirò, Brunella Boschetti e Cristiano Godano, la storia della musica italiana tracciata da Patrizia Laquidara, il viaggio nella world music di Tosca, l’estrosa performance di Matthew Lee e la riscoperta del blues da parte di Irene Grandi hanno saputo regalare emozioni diverse.

LE PRODUZIONI DEL FESTIVAL. Il Festival d’Autunno è stato attento alle proprie produzioni con due spettacoli di grande interesse culturale e musicale. “Argentina chiama Italia: Luis Bacalov e Astor Piazzolla” ha vissuto momenti di rara intensità con le esecuzioni dei Classic Movies Quartet di alcuni classici dei due musicisti argentini, coreografati da Giovanni Calabrò e alternati alle poesie di Borges declamate da Romina Mazza. Un concerto-spettacolo presentato in prima assoluta già richiesto da altre realtà. “Ulisse nella terra dei feaci” è una produzione originale del Festival, basata sulla teoria dello storico tedesco Armin Wolf, rielaborata nella sceneggiatura originale di Fulvio Calderoni, per un rilancio internazionale del turismo calabrese grazie alla geolocalizzazione dello sbarco di Ulisse e della terra dei Feaci in Calabria, nel l’Istmo di Catanzaro.

NEXT GENERATION. Cantanti e musicisti calabresi con le loro proposte di vario genere, hanno avuto ampio spazio in cartellone accanto agli artisti più blasonati. Celeste Iiritano ha proposto la musica popolare dal sud Italia al Portogallo; gli Eighty Way la musica rock e il sound anni ‘80; il Coro dell’Unione Italiana Ciechi quella pop. Le più belle pagine del melodramma italiano sono state proposte dal duo Maria Scalzo e Maria Mellace; mentre la storia della musica corale dal Singing Cluster Choir di Giulio De Carlo; quella sacra da Palestrina ai giorni nostri dal Coro Giovanile Calabrese, un coro polifonico di rara intensità specializzato in questo genere musicale, che riunisce i migliori solisti calabresi ed è diretto da Gianfranco Cambareri.

Il pubblico ha manifestato grande interesse anche per i numerosi appuntamenti culturali proposti in relazione alla giornata tematica del festival in cui la presenza di importanti relatori del calibro dello storico di fama internazionale Armin Wolf, dello scrittore Francesco Bevilacqua, dell’etnomusicologo Danilo Gatto, dell’antropologa e fotografa internazionale Patrizia Giancotti, è stata fondamentale per l’approfondimento delle tematiche proposte e per i dibattiti scaturiti.

UN BRAND IMPORTANTE PER LA CALABRIA. L’alto gradimento manifestato anche quest’anno dal pubblico e dai media conferma quanto il Festival d’Autunno possa essere considerato importante per l’immagine della Calabria oltre regione e per la crescita culturale del territorio, al quale dona non solo grandi eventi spettacolistici ma anche momenti importanti di crescita culturale, stimolandone il dibattito.

I NUMERI DEL FESTIVAL. Anche quest’anno i numeri registrati dal Festival d’Autunno traducono l’importante ruolo svolto dalla Kermesse. Dal punto di vista economico l’indotto creato direttamente (al quale si aggiunge quello indiretto degli spettatori) visualizza 150 posti letto occupati, 200 pasti consumati e 80 aziende coinvolte a vario titolo nell’organizzazione. Nei venti appuntamenti inseriti in cartellone hanno partecipato oltre 3000 persone (malgrado le restrizioni anti-COVID) e sono stati impiegati 150 tra artisti e relatori e 250 tecnici con qualifiche e mansioni varie. Un dato rilevante se si considera il periodo di restrizione e la diminuzione del numero dei posti disponibili al pubblico a causa della normativa anti-Covid e la crisi economica generalizzata. Anche l’attività svolta dai social è stata importante. Le 20 ore di diretta dei vari eventi, i 250 post su Facebook e Instagram (rispettivamente 160 e 90), le 40000 visualizzazioni hanno segnato una crescita considerevole ed evidenziato un notevole interesse del pubblico per le performance culturali proposte. Un incremento che fa ben sperare il prossimo futuro e che mette in evidenza la maggiore partecipazione del pubblico più giovane.

Un’attenzione che si sposta da subito alla nuova stagione per la quale Antonietta Santacroce ha detto che comincerà a lavorare da subito. E c’è da stare certi: non mancheranno le sorprese.