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Caso del bambino disabile con necessita’ di maggiore assistenza, l’Asp nella comunicazione pubblica non c’entra niente

Commatre di Gioiosa Jonica, Adda di Galatro, Unitalsi della Locride
Sottosezione di Locri, Auser Noi ci Siamo di Bovalino, Croce Viola
di Mammola, con l’appoggio esterno di altre associazioni per la difesa
dei diritti dei disabili, da cinque anni ci siamo messi insieme,
originariamente per difendere i diritti dei disabili del Centro di
Recupero Neurologico di Locri (siamo arrivati fino al punto di far
intervenire risolutamente la Procura della Repubblica verso la
gestione Commissariale attuale dell’ASP di Reggio Calabria), e poi
allargando unitariamente l’attenzione sulla disabilità a 360 gradi
per il riconoscimento dei diritti e della applicazione della legge
328/2000 che prevede i progetti di vita integrati.

In un articolo pubblicato da una testata nazionale, viene riportato
erroneamente – un errore determinante perché l’articolo si fonda
principalmente su questo comunicato- che l’ASP ha pubblicato e diffuso
mediaticamente un comunicato stampa in cui si incensa e si mette la
medaglia al collo per essere andata incontro alle esigenze della
famiglia di un ragazzo con disabilità. Il comunicato stampa non è
stato emesso dall’ASP ma dalle associazioni COMMATRE e ADDA, redatto
da Vincenzo Logozzo testimone diretto della vicenda. Le Associazioni e
non l’ASP hanno espresso la loro soddisfazione per l’esito della
segnalazione fatta al Direttore del Distretto. Per cui se errori o
imprecisioni ci sono state, queste ce le assumiamo noi come
Associazioni. Ma è bene conoscere i fatti, che veramente lasciano
sbalorditi per le incredibili conclusioni a cui si è giunti.

Sinteticamente i fatti reali. Bisogna premettere che ci siamo messi
insieme da cinque anni l’ associazione Commatre di Gioiosa Jonica,
Adda di Galatro, Unitalsi della Locride Sottosezione di Locri, Auser
Noi ci Siamo di Bovalino, Croce Viola di Mammola, con l’appoggio
esterno di altre associazioni per la difesa dei diritti dei disabili,
originariamente per difendere i diritti dei disabili del Centro di
Recupero Neurologico di Locri (siamo arrivati fino al punto di far
intervenire risolutamente la Procura della Repubblica verso la
gestione Commissariale attuale dell’ASP di Reggio Calabria per vedere
soddisfatti i reali diritti e bisogni dei gravi disabili, senza tenere
il comodo e fare sconti a nessuno), e poi abbiamo allargato
unitariamente l’attenzione sulla disabilità a 360 gradi per il
riconoscimento dei diritti e della applicazione della legge 328/2000
che prevede i progetti di vita integrati.

Nel caso specifico, la mamma del bambino gravemente disabile, è venuta
qui a Gioiosa sabato 19 scorso presso la sede operativa di Commatre
della presidente Simona Coluccio ed alla presenza di Vito Crea
presidente dell’associazione Adda e di Vincenzo Logozzo referente di
questo gruppo, si è parlato della situazione. Una situazione che a
Simona Coluccio apparsa analoga a quella della figlia Maria Pia.

La mamma ci ha detto che per il figlio “non può bastare una sola ora
al giorno di assistenza infermieristica perché preclude la possibilità
di poterne usufruire durante l’orario scolastico caricando ancor di
più tutta la fatica sulle spalle della famiglia. Che non basta la sola
presenza dell’assistenza fisioterapica (ndr: prevista per tre volte la
settimana) che deve essere affiancata dall’assistenza logopedica,
figura totalmente assente nel piano terapeutico e di conseguenza anche
questa spesa a carico della famiglia”.

Vista l’urgenza e la eccezionalità, e le vicende sofferte dalla
famiglia, domenica 20 settembre la questione, come associazione,
l’abbiamo segnalata al Direttore Dott. Domenico Carbone, con la
consueta disponibilità ad ascoltare le voci dei bisogni, ci ha dato
appuntamento all’indomani presso il Distretto per approfondire la
conoscenza della pratica e verificare la possibilità di eventuali
miglioramenti.

Ed infatti, puntualmente, il Direttore Dott. Carbone ci rendeva edotti
della situazione e ci comunicava che assieme al gruppo di lavoro,
tenuto conto della particolarità del caso e dell’urgenza di
intervenire, era stato deciso di aumentare a due ore la presenza
dell’infermiere (in genere è un’ora), inoltre le prestazioni della
fisiatra venivano stabilite per l’intera settimana anziché tre volte,
e veniva pure stabilito l’affiancamento della figura del logopedista,
che prima non c’era. Quindi più di quanto richiesto.

Certo che a questo punto abbiamo ritenuto di esprimere come
associazioni la nostra soddisfazione, e non poteva essere diversamente
visto l’esito estremamente positivo. Il Direttore era contrario alla
comunicazione pubblica proprio per non sembrare di aver fatto chissà
che cosa. Siamo stati noi a dire che ritenevamo giusto informare
l’opinione pubblica, esattamente come abbiamo sempre fatto. Dell’esito
positivo, tramite Simona Coluccio, è stata data immediata
comunicazione alla mamma appena usciti dal Distretto e poi anche a
chi aveva evidenziato il caso, dicendo chiaramente che avremmo fatto
uno specifico comunicato stampa.

Quindi ci teniamo a dire in assoluta onestà e correttezza
intellettuale e professionale che il comunicato è tutto nostro, che
l’ASP e nemmeno il Direttore del Distretto Dott. Domenico Carbone
nella comunicazione pubblica e mediatica non c’entrano assolutamente
nulla, sono totalmente estranei ! L’ASP e il Direttore né il gruppo di
lavoro si sono messi la medaglia al collo, non si sono vantati, non
hanno espresso alcun eccesso di entusiasmo inopportuno e francamente
per concludere noi, non riusciamo a capire -visti i fatti nudi e
crudi- su quali basi viene affermato che sono state concesse solo le
briciole quando invece l’ASP ha aderito ai bisogni espressi dalla
mamma più di quanto aveva richiesto e di quanto da noi sostenuto, non
solo, ma all’indomani la mamma -per dimostrare quanta è stata
l’attenzione del gruppo di lavoro dell’Ufficio competente, con il
testa la Dott.ssa Assunta Muscolo- è stata convocata con urgenza per
il colloquio perché il piano terapeutico è in scadenza.

Infine, è importante ribadire -come scritto nel comunicato nostro
precedente- che il caso specifico non è stato trattato “per favore” o
per alcun interesse particolare, ma solo per l’urgenza e la
eccezionalità, perché in realtà -come ci ha tenuto a precisare (ed è
l’unica cosa che ha detto) il Dott. Carbone, da pochi mesi al governo
del Distretto, il gruppo dopo il blocco ed i disagi causati dal
Covid-19 sta sviluppando un lavoro enorme senza guardare orari,
portandosi anche il lavoro a casa, per accorciare i tempi di
trattazione TUTTE le migliaia di pratiche in esame. Quindi si sta
lavorando alacremente per soddisfare al più presto le esigenze ed i
bisogni delle persone e delle famiglie che hanno rapporti con il
Distretto.

Tutto questo per amore della verità e della serietà professionale.

Simona Coluccio Presidente COMMATRE, Vito Crea Presidente ADDA,
Vincenzo Logozzo referente Gruppo Associazioni unite per la Difesa dei
Diritti delle Persone e delle Famiglie con Disabilità

Gioiosa Jonica, domenica 27 settembre 2020

Cordiali Saluti