Il coraggio delle donne raccontato nella mostra OlTRE al museo Garda di Ivrea

Ingresso gratuito per tutte le donne l’8 marzo.

La mostra OLTRE, a cura di Sabino Maria Frassà, ospita tra le 56 opere di 16 artisti anche l’opera inedita Santa Chiara di Andi Kacziba e 15 opere di 5 artiste donna: Kamilia Kard, Francesca Piovesan, Elisabeth Scherffig, Eva Sørensen e Beáta Székely.

 

 8 marzo 2016, Il Museo Civico Pier Alessandro Garda di Ivrea celebra la Festa della Donna con la Mostra OLTRE, curata da Sabino Maria Frassà. Tra le 56 opere in mostra anche l’opera inedita di Andi KaczibaSanta Chiara” dedicata al Museo e alla città di Ivrea. Il Museo Garda è infatti ospitato in quello che fu il Monastero di Santa Chiara, di cui oggi rimane solo un pregiato affresco del XV secolo.Come ricorda il curatore della mostra, Sabino Maria Frassà: “L’arte riesce a volte ad andare “oltre” anche alla religione. Le sante rappresentare in alcune opere di Andi Kacziba ne sono un esempio: sono donne “simbolo” universale, non solo Sante cristiane. L’opera Santa Chiara – presentata in anteprima all’interno della mostra OLTRE a Ivrea – è metafora di tutte quelle donne che hanno il coraggio di cercare la propria strada, contando solo sulla forza delle proprie idee e convinzioni. Andi Kacziba dopo aver ritratto a lungo donne in attesa di un deus ex machina o di un principe azzurro che le salvi – Altare della Sterilità (2014) e Santa Veronica (2015) – con Santa Chiara palra di donne che ce l’hanno fatta, che sono riuscite ad andare “oltre” i vincoli e le convenzioni imposti dalla società: cos’è il successo di una donna? La bellezza e una famiglia a tutti i costi? In una società sempre più violenta non solo contro le donne, il successo va ricercato prima di tutti in noi stessi”.Andi Kacziba parlando di Santa Chiara e della sua opera di corda, cemento, ceramica e ferro, aggiunge “800 anni fa Santa Chiara ha avuto il coraggio di essere semplicemente se stessa: ha rinunciato alla propria ricchezza, bellezza, ha fatto scelte coraggiose ed è andata controcorrente. Molti non l’hanno capita, anzi l’hanno emarginata, ma alla fine anche Papa Gregorio IX ha riconosciuto il valore delle sue idee ed ha accettato il nuovo Ordine (le Clarisse) da lei fondato. Io come (santa) Chiara Scifi ho deciso di provare ad essere semplicemente me stessa, cercando di piacere in primo luogo a me. Non è stato facile decidere di rinunciare ai riflettori della moda per essere una scultrice, ma alla fine ho compreso che non si trattava di una rinuncia, ma gli ho dato le spalle, ciò che conta è altro: una modella soddisfa un canone estetico imposto da altri, una persona di cultura, un artista ha il privilegio unico di contribuire a creare un proprio canone, non solo estetico”.Grazie alla collaborazione tra il Museo Garda, il Comune di Ivrea, la Fondazione Giorgio Pardi, l’associazione cramum, la Fondazione Guelpa, l’8 marzo tutte le donne potranno visitare gratuitamente la collezione del Museo e la mostra OLTRE, che ospita anche le opere di Andi Kacziba  e di altre 5 artiste (Eva Sørensen, Francesca Piovesan, Elisabeth Scherffig, Kamilia Kard e Beáta Székely), tutte accomunate dalla capacità di andare oltre le apparenze grazie alla propria forza di volontà e unicità creatività: se Francesca Piovesan riflette con il nastro adesivo su cosa rimane del corpo e della bellezza con il passare del tempo, Kamilia Kard rielabora Bosch per parlare dei vizi umani, Beáta Székely ritrae delicati animali-mostri, Elisabeth Scherffig e Eva Sørensen trasformano il disegno in materia. 

ANDI KACZIBA
Nasce in Ungheria nel 1974, vive e lavora a Milano. Completa i suoi studi al Casus Kortárs Müvészeti Kollégium di Budapest e all’Istituto Europeo di Design di Milano e Venezia. Pur rifiutando l’etichetta di femminista, la sua ricerca artistica si concentra sul mondo e sul ruolo della donna nella società contemporanea. Espone da anni in diverse mostre collettive in Italia e all’estero. Nel 2015 il Comune di Milano le dedica una mostra personale “VìOLA” (curata da Sabino Maria Frassà) sul tema della violenza contro le donne.

  LA MOSTRA “OLTRE”

La Mostra OLTRE, ideata e curata da Sabino Maria Frassà, presentata a Budapest lo scorso Ottobre 2015 e frutto della collaborazione con la Farnesina – Istituto di Cultura Italiano a Budapest – e con il Ludwig Muzeum di Budapest dove un mix di 16 artisti italiani e ungheresi, emergenti o affermati, sono stati messi a confronto grazie a un particolare allestimento.

Gli artisti ungheresi in mostra sono Szilárd Cseke, artista a cui è dedicato il Padiglione Ungheria dell’attuale Biennale di Venezia, Andi Kacziba, scultrice tessile a cui Milano ha appena dedicato una personale, Zoltán Tombor, fotografo di fama internazionale oltre ai giovani talenti David Merényi, Beáta Székely e Kamilia Kard. Gli italiani sono inceve Eva Sorensen, artista a cui è stato dedicato il Padiglione della Biennale di Venezia del 1981, Alberto di Fabio a cui nel 2015 è stata dedicata una mostra personale al Macro di Roma, Elisabeth Scherffig e Daniele Salvalai, artisti a cui Milano ha dedicato due personali, HH LIM, presente anche alla Biennale di Venezia 2013, Franco Mazzucchelli, già alla Biennale di Venezia 1976 e Raffale Penna, tra i più noti fiber-artist italiani. Saranno in mostra, anche i giovani talenti Paolo Peroni, vincitore premio cramum 2014, Francesca Piovesan, vincitrice premio cramum 2015, ed Eracle Dartizio protagonista a gennaio di una mostra site-specific allo Studio Museo Francesco Messina di Milano.

 

 “Oggi più che mai è importante fare l’Europa. Dopo decenni di regole, è tempo di lavorare alla creazione di una cultura europea che valorizzi le peculiarità di ogni Paese, senza appiattirle” dice il Segretario Generale della Fondazione Giorgio Pardi e curatore della mostra, Sabino Maria Frassà. “Dietro OLTRE c’è la ferma volontà di far conoscere e condividere nuove idee e riflessioni. Ci si troverà di fronte alla forza delle donne di Andi Kacziba e Kamilia Kard, all’universo che è dentro noi di Alberto di Fabio e Eracle Dartizio, all’uomo e alla natura di Daniele Salvalai e Paolo Peroni, alla rappresentazione di sé di Francesca Piovesan ed Elisabeth Scherffig e alla difficoltà della comunicazione di H.H. Lim e Franco Mazzucchelli”.

OLTRE è un progetto Fondazione Giorgio Pardi e associazione cramum
Partner istituzionali: Museo Garda, Comune di Ivrea e Fondazione Guelpa, Istituto Italiano di Cultura a Budapest.
Con il Patrocinio di: Ludwig Museum di Budapest, Accademia di Ungheria a Roma, Studio Museo Francesco Messina.
Si ringraziano per il supporto e lavoro: Antonio Frassà, Emiliano Biondelli, Ani Molnár Gallery, ACB Gallery, Galleria Raffaella de Chirico, Galleria Renata Bianconi, Edicola Notte, ZooZone, Ari Kupsus Gallery.

OLTRE  a cura di Sabino Maria Frassà
20 febbraio– 29 aprile 2016

Museo Civico Garda – Piazza Ottinetti – Ivrea (TO)
Lunedì, Martedì, Mercoledì e Venerdì: dalle ore 9 alle ore 13
Giovedì dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 14,30 alle ore 18,30
Aperture il primo week end di ogni mese (sabato e domenica) dalle ore 15 alle 19

Per informazioni info@cramum.org

associazione cramum

cramum è nato come work in progress culturale nel novembre del 2012 per promuovere l’arte contemporanea in tutte le sue forme. L’associazione promuove e supporta i migliori giovani artisti che operano in Italia a prescindere dalla loro origine. L’obiettivo ultimo è mettere nelle condizioni questi talenti di vivere della propria arte. www.cramum.org | www.facebook.com/cramum/

 

Fondazione Giorgio Pardi

La Fondazione Giorgio Pardi lavora dal 2008 per migliorare la qualità della vita delle nuove generazioni. La Fondazione è un ente non-profit che ricorda il Professor Giorgio Pardi, combattendo la fuga di cervelli e sostenendo i migliori giovani in Italia. “Sapere, Saper Fare, Saper Essere. Gli italiani devono imparare a superare le divergenze e fare squadra per affrontare con successo un mondo sempre più complesso.” www.amanutricresci.com

 

Per maggiori informazioni: info@cramum.it  

Ufficio Stampa cramum

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